Calhanoglu al top tra i registi: l'inizio stentato nel ruolo in cui ora brilla

Dagli esperimenti senza Brozovic al dominio del turco.
Hakan Calhanoglu of Fc Internazionale celebrates at the end...
Hakan Calhanoglu of Fc Internazionale celebrates at the end... / Marco Canoniero/GettyImages
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Si può mettere sopra Rodri per status, completezza e livello raggiunto nel 2023, ma poi? C'è qualcun altro che attualmente gioca meglio di Hakan Calhanoglu nel ruolo di regista?

Sinceramente faccio molta fatica a trovarlo. L'evoluzione del turco in quella posizione sembra procedere in avanti a un ritmo inarrestabile, così come che l'Inter che, ormai è evidente, rientra tra le squadre più forti al mondo. La compagine di Inzaghi sta marciando in Serie A verso uno Scudetto che porterebbe la seconda stella nella sponda nerazzurra di Milano. E a guidare l'orchestra nel cuore degli 11 di San Siro c'è sempre Hakan Calhanoglu, ormai simbolo del ciclo vincente dell'Inter e idolo al punto da ricevere un coro dedicato dalla Curva Nord.

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Eppure, come spesso accade, gli inizi non erano stati dei migliori. Marcelo Brozovic, altro simbolo nerazzurro, era mancato tre volte in Serie A nella stagione 2021-22 (quella culminata con lo Scudetto del Milan) e la squadra di Inzaghi non era mai uscita vincente da quei confronti, perdendo con il Sassuolo e pareggiando con Torino e Fiorentina. Poi l'infortunio del croato nella stagione seguente, i tentativi con Barella e Gagliardini e alla fine la rivelazione.

Per conquistarsi un posto da titolare nell'Inter Calhanoglu non ha impiegato molto, per convincere nel ruolo di regista gli è servito meno tempo del previsto. Sostituire uno come Brozovic sarebbe stato un compito arduo per chiunque, migliorarne l'interpretazione del ruolo è invece un lusso che spetta a pochissimi, a eletti dotati di un acume tattico e di una qualità tecnica molto rari. Hakan Calhanoglu si è preso questo onere, ha tolto pressione a una lotta per la titolarità tra gli intermedi dell'Inter che ha paradossalmente fatto bene al gruppo, e si è riproposto in questa stagione come principale leader del club nerazzurro.

Nella corrente stagione conta 11 gol e 3 assist in tutte le competizioni, la vetta del campionato e la differenza in Champions League in cui la sua Inter ha pareggiato 3 partite su 6 (e in due dei pareggi lui non era presente). Poi, se ampliamo lo sguardo alle competizioni internazionali un ruolo determinante lo svolge anche con la Turchia, di cui è capitano e in cui ha strappato il pass per i prossimi Europei posizionandosi davanti proprio alla Croazia di Marcelo Brozovic.

L'Inter ha cambiato marcia e Calhanoglu, un po' come Pjanic o Pirlo ai tempi della Juventus, abbassando di una decina di metri la sua posizione in campo. Posizione in cui lo aveva sperimentato anche Giampaolo nella prima giornata della Serie A 2019-20 con il Milan. Un esperimento finito male, con i rossoneri sconfitti alla Dacia Arena dal gol di Becao e un Calhanoglu in grado di effettuare soltanto 52 passaggi con una percentuale di precisione di appena l'80%.

Per fare un confronto con il Calhanoglu attuale, i passaggi del turco nel Derby d'Italia contro la Juventus sono stati 106, con una percentuale di precisione di oltre il 94%. Statistiche che mostrano una crescita evidente nell'interpretazione della partita. Il regista è stato anche molto presente in fase difensiva, con intercettazioni, spazzate e contrasti, e ha regalato una perla che ha già fatto il giro del mondo calcistico ed è destinata a essere l'azione protagonista di molti reel virali sui social.

La sensazione di compiutezza che lascia questa breve sequenza è la stessa dell'Inter che ora domina e incanta l'Italia. Suola, occhiata rapida e lancio di decine di metri (probabilmente 50) con il collo esterno; da prima del cerchio del centrocampo alla linea dell'area di rigore. È un lancio che osa e che viene ripagato, come la scelta di mettere un trequartista nel ruolo di mediano.