Candreva punisce al novantesimo, Ochoa monumentale: Salernitana-Inter 1-1
L'Inter a Salerno per provare a scacciare le critiche e rasserenare l'ambiente prima del doppio confronto di Champions League con il Benfica. Inzaghi cambia molto nel suo undici iniziale. In porta ci va Onana con De Vrij insieme ad Acerbi e Darmian a completare il trio difensivo. Out Dimarco sulla corsia sinistra e Brozovic in mediana, sostituiti da Gosens e Asllani. In avanti partono fuori Dzeko e Lautaro, spazio a Lukaku e Correa.
Rispetto alla trasferta in Liguria contro lo Spezia, Paulo Sousa attua soltanto due cambi. Confermato tutto il blocco difensivo a protezione di Ochoa, con Bronn che ha la meglio su Sambia a destra. In avanti fuori Boulaye Dia e dentro Kastanos, in coppia con Antonio Candreva a supporto dell'ex rosssonero Piatek.
All'Arechi passa l'Inter grazie alla rete di Robin Gosens a inizio primo tempo, ma fino al novantesimo. Tre punti fondamentali per il momento e la situazione in zona Champions League sfumano al termine di una gara dominata. Il gol del pari lo trova capitan Antonio Candreva e il punto conquistato dai campani è preziosissimo.
Le formazioni ufficiali
Salernitana (3-4-1-2): Ochoa, Daniliuc, Gyomber, Pirola; Bronn, Coulibaly, Vilhena, Bradaric; Candreva, Kastanos; Piatek.
Inter (3-5-2): Onana; Darmian, De Vrij, Acerbi; Dumfries, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Gosens; Correa, Lukaku.
La chiave tattica della partita
Ci si siede sul divano, tempo di accomodarsi e l'Inter va in vantaggio. Un lancio di Asllani trova la testa di Lukaku che spizza per Correa, l'argentino non arriva, ma Gosens sì. L'esterno ex Atalanta sfrutta l'indecisione di Daniliuc e spara di prima intenzione con il mancino trovando il gol dello 0-1. Il gol cambia la trama di una gara che si prospettava più equilibrata, almeno nel primo tempo.
I nerazzurri crescono, i granata si schiacciano. Lukaku sfiora il palo di Ochoa, Gosens colpisce debole di testa tra le braccia del messicano e poi, sempre il tedesco, sbaglia un assist facile per l'attaccante belga. La squadra di Inzaghi controlla il campo e prova a costruire delle occasioni con pazienza. I ritmi non sono alti soprattutto nella parte finale del primo tempo, in cui però la Salernitana non riesce comunque a rispondere concretamente.
I minuti scorrono e nel recupero, poco prima del duplice fischio, l'Inter crea altre due occasioni: Dumfries crossa perfettamente per Lukaku schiaccia bene trovando il miracoloso intervento di Ochoa, poi con la stessa modalità Correa viene respinto da un difensore e anche Acerbi si scontra contro il muro granata. Primo tempo chiuso avanti dai nerazzurri.
Nel secondo tempo Paulo Sousa si scopre subito, inserendo Dia per Bronn e gli ospiti provano a punire. Transizione perfetta di Barella che conduce e, al limite dell'area, incrocia benissimo colpendo il palo. A metà secondo tempo le occasioni che rischiano di cambiare la partita, tutte in sequenza. Mkhitaryan spaventa, Lukaku sbaglia a porta vuota da meno di un metro (traversa) e poi Memo Ochoa si inventa il miracolo di giornata respingendo in tuffo il colpo di testa di Stefan De Vrij. La Salernitana si salva, l'Inter spreca.
E rischia di essere punita da un lampo granata. Grande palla di Candreva per Boulaye Dia che gira di prima e colpisce la traversa da pochi metri, gara viva. Diventa ripetitivo commentare le occasioni successive della squadra nerazzurra, che prova in tutti i modi a chiuderla prima del triplice fischio, ma a sbarrargli la strada incontra sempre il solito Ochoa.
Rischia quando non avrebbe dovuto e la sorte nel calcio non è generosa. L'Inter non concede, Candreva segna lo stesso con un tiro-cross che prende una traiettoria maledetta per i nerazzurri e si insacca all'incrocio opposto. Finisce 1-1 e l'incredulità contagia l'Arechi.
L'episodio della partita
Non un solo episodio, diversi. Forse troppi e inaspettati in un'altra prestazione maiuscola del portiere messicano con la maglia della Salernitana. Un portiere con questa reattività solitamente perde qualcosa a 38 anni. Guillermo Ochoa è l'eccezione a questa regola. Para miracolosamente su Lukaku, su Mkhitaryan da fuori e soprattutto su Stefan De Vrij. Se i granata sono in partita fino alla fine, molto del merito è suo.