Cannavaro si candida per la panchina del Napoli

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro / Angel Martinez/GettyImages
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Fabio Cannavaro si candida ufficialmente per la panchina del Napoli. Il capitano della Nazionale del 2006 è uscito allo scoperto e nel corso dell'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport non ha nascosto il desiderio di allenare la squadra in cui è cresciuto e per la quale ha sempre fatto il tifo. Un'ambizione che però non sta trovando il riscontro di Aurelio De Laurentiis. Cannavaro ha poi parlato della stagione degli altri due club in cui ha militato da giocatore, ossia Inter e Juventus.

Sulla forza dell'Inter: "Per me l'Inter è superiore come giocatori, ha un organico più completo e profondo, sfoggia sostanzialmente un bel calcio offensivo, ha il capocannoniere del campionato Lautaro che ha segnato 16 gol e offerto 4 assist in 17 partite disputate. È la squadra che vanta di gran lunga il miglior attacco, nonché la miglior difesa. Io penso che saranno decisivi i prossimi mesi quando ricomincerà la Champions League che la Juve per squalifica non può disputare. Ci sarà un surplus psicofisico per i nerazzurri. Anche se non va scordato che superare gli ottavi, eccetera, costituisce in ogni caso un’iniezione d’autostima".

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Sulla Juventus: "La Juve ha ceduto molti giocatori prendendone pochissimi, esborsi al minimo perché la società ha operato secondo una precisa politica di tagli dopo anni in cui erano stati spesi tantissimi soldi, però la squadra dopo un inizio sofferto ha perso una sola volta a Sassuolo, proprio come l'Inter, e ora è lì, ad appena due punti. Tante vittorie di misura e in piena zona Cesarini? Non è casualità, fa parte del DNA bianconero. Spirito guerriero, indomito. Crederci sempre. Fino alla fine, fin che l'arbitro fischia tre volte. L'uomo che può risultare decisivo nella lotta scudetto, in grado di fare la differenza, è Chiesa. Di gran lunga il miglior giocatore italiano d'oggigiorno. Se è a posto fisicamente, difficile contenerlo. Non ce n'è per gli avversari. Federico sa spaccare le partite con i suoi strappi, i suoi sprint brucianti, il cambio di passo, le incursioni devastanti, i suoi gol e i suoi assist. Ma dev'essere in forma, al top, non condizionato da problemi o problemini fisici. Se gliela dai giusta, Vlahovic la butta dentro. L’incornata aerea è una sua specialità. Ha un fisico prorompente. Poi succede anche che possa passare un lungo periodo all’asciutto e finire pure in panchina. Ma ora mi sembra ritrovato, in piena fiducia".

Diventeresti l'allenatore del Napoli? "Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi in tal senso. L'unico contatto reale, concreto, è stato con i turchi del Besiktas. Alla fine però, proprio qualche giorno fa, hanno optato per Fernando Santos, l'ex ct del Portogallo. Al Napoli la situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato. E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto a un anno fa sono un’enormità".