Caos Nazionale: il retroscena sull'SMS, lo staff di Spalletti e i prossimi sviluppi
Ferragosto alle spalle, giornate al mare, traffico e falò notturni. Molti in Italia hanno festeggiato una data tradizionale, nel modo più famoso. Per altri invece si è rivelata una festa diversa, con un tema a capitalizzare l'attenzione. Cosa succederà alla Nazionale azzurra?
Le dimissioni di Roberto Mancini hanno scosso la situazione e aperto diverse questioni. Perché ora? Cosa è successo? Chiuse questa, si è aperta subito quella relativa al suo sostituto. Luciano Spalletti o Antonio Conte? Luciano Spalletti, ma la clausola privata firmata con il Napoli non lo rende libero sul mercato. Una situazione globalmente caotica che non rende facile il passaggio di consegne tra due gestioni tecniche.
Proviamo a fare un riepilogo per mettere in ordine i vari punti.
I motivi delle dimissioni di Mancini
"Ho fatto mandare un messaggio al presidente Gravina da chi mi rappresenta legalmente e segue la mia contrattualistica, cioè mia moglie. In quel messaggio chiedevo se cortesemente poteva togliermi una clausola dal contratto. Semplicemente gli ho chiesto di poterla togliere per avere la possibilità di lavorare in modo più tranquillo. Per me non era importante la clausola quanto il gesto. Toglierla avrebbe rappresentato un passo nei miei confronti che avrebbe fatto capire che in me ci credevano ancora". (Libero)
Queste le parole di Roberto Mancini a Libero. I motivi sono dunque semplici. Un sms della legale e moglie Silvia Fortini al presidente Gravina per togliere dal contratto la clausola che avrebbe sancito la rescissione in caso di mancata qualificazione li prossimo Europeo, e l'attrito con lo stesso in seguito alle modifiche allo staff di Mancini, ritenute eccessive dall'allenatore.
Il tecnico ha negato che tra i motivi principali ci fosse l'interesse dell'Arabia Saudita. Non ne ha negato l'esistenza di offerte, ma ha sempre chiarito la priorità di restare alla guida dell'Italia. Non si è dunque trattato di una scelta di soldi.
Luciano Spalletti e la clausola con il Napoli
Scelto il sostituto, Luciano Spalletti, sono emersi i primi problemi. Il tecnico che ha lasciato la panchna partenopea quasi durante la festa Scudetto, non è più un tesserato del Napoli, a quanto viene riportato, ma ha firmato con la società un accordo privato che prevede una clausola nel caso in cui decidesse di tornare ad allenare nella stagione in corso.
Una clausola che non "salva" nemmeno la Nazionale italiana, almeno per ora. Qui potete consultare il duro comunicato del Napoli, con cui De Laurentiis ha voluto fare il punto sulla questione. Sul Corriere dello Sport odierno ci sono invece delle nuove ipotesi per risolvere la questione. Le clausole rescissorie vanno pagate dalle persone che vincolano, quindi in questo caso i 2.6 milioni sarebbero versati da Luciano Spalletti. Tuttavia il tecnico toscano potrebbe riuscire ad evitare il pagamento nel caso in cui si stabilisse che allenare la Nazionale non viola la "non concorrenza" con il Napoli.
Gli Azzurri secondo la FIGC sarebbero al di sopra di tutto, anche ovviamente dei club con cui non deve esserci alcuna concorrenza.
L'eventuale staff di Luciano Spalletti
Facciamo finta, per un momento, che tutto si risolva in breve tempo con Spalletti sulla panchina della Nazionale per preapare la doppia sfida di qualificazione al prossimo Europeo. Bene, quali sarebbero le scelte riguardanti il suo staff? La Gazzetta dello Sport risalta come imprescindibili il vice Marco Domenichini e il preparatore atletico Francesco Sinatti. Dubbi invece per quanto riguarda Alessandro Pane e Daniele Baldini.
Saranno confermate le scelte di Gravina su Andrea Barzagli e Antonio Gagliardi e non è in discussione il ruolo di capodelegazione di Gianluigi Buffon. Tra i nomi su cui si interroga la rosea anche Alberto Bollini, campione Europeo U19 e Lele Oriali. Chi porterà Luciano Spalletti in Nazionale se l'inseguimento della FIGC andasse davvero a buon fine?