Caos tamponi, la Lazio si difende: "Regole rispettate. Ci hanno preso a spallate"

Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images
facebooktwitterreddit

Stefano De Martino, direttore della comunicazione della Lazio, ha voluto fare chiarezza in merito alla polemica sui tamponi anti Coronavirus. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

POLEMICA - “Non abbiamo aggiunto niente perché c'è un'indagine in corso: la società, come sempre, attua un comportamento ligio alle regole. La società inoltre nel comunicato di alcuni giorni fa, ha espressamente chiarito di aver rispettato i protocolli e collabora come sempre con gli organi preposti. Ci sono degli aspetti che vanno chiariti, ma ribadisco: Lotito può stare simpatico o meno, ma il nostro operato è tangibile. Dopo anni ormai i tifosi hanno capito i meccanismi: su questa vicenda non posso aggiungere altro, deve fare il suo corso. Rispetto ad anni fa, siamo più maturi e ci siamo resi conto che c'è sempre il tentativo di darci una spallata.Ne siamo coscienti, ma sappiamo di rispettare le regole".

DeFodi Images/Getty Images

RISPETTO DELLE REGOLE - "Ringrazio chi, anche in maniera scomposta, fa questi attacchi mediatici: ci sta ancora di più compattando. Alcuni giochi, a livello mediatico, sono stati capiti: questo ci unisce e ci da' più forza. Chiaro è che è fastidioso, ma sono sicuro che il popolo biancoceleste ha capito tutto questo e ci siamo avvicinati ancora. Il silenzio significa rispettare le regole ed attuare un protocollo: la società sta collaborando, dico ai tifosi di essere sereni e di concentrarsi al campo. Abbiamo visto con la Juve, che nelle difficoltà, la squadra continua a dimostrare tanto. Il clima tranquillo? Ci si modifica e plasma a seconda della situazione. Lotito ha creato sempre un clima familiare e come ogni famiglia ci sono delle discussioni, ma persiste il legame. A San Pietroburgo abbiamo ricevuto i complimenti della società russa, ci hanno accolto come una squadra importante d'Europa: questo anni fa non accadeva".

IMMOBILE - "È sereno e dispiaciuto per non poter indossare la maglia della Lazio. Parliamo di un leone in gabbia: è devastante per lui non aiutare i suoi e non essere sceso in campo contro la Juve. C'è un'unione forte tra i ragazzi, Ciro ne è un portabandiera".


Segui 90min su FacebookInstagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A.