Caos tamponi, Lotito nella bufera: la Asl di Roma si muove per il caso della Lazio
Uniformità (garantita attraverso la centralizzazione dei controlli) e ancora maggior rigore: sono queste le due linee guida dettate dall’ultimo Consiglio di Lega, riunitosi nel primo pomeriggio di ieri. Dopo il caso Lazio che ha coinvolto più laboratori diversi, nella giornata di ieri è stata ribadita "la necessità di identificare un ente unico che possa provvedere alle analisi di rilevazione del Coronavirus di tutti i tesserati di A, con un sistema standard riconosciuto che non permetta differenze di valutazione" spiega La Gazzetta dello Sport.
Il caso del club biancoceleste ha portato la Procura della Figc ad aprire un'inchiesta sulla delicata questione, diventata ancora più spinosa dopo la decisione del club di affidarsi ad un terzo laboratorio per le analisi: né Synlab (quello che fa capo alla Uefa), né Diagnostica Futura (quella di Avellino scelta dal presidente Claudio Lotito), ma il Campus Biomedico di Roma. Ed è qui sono emersi tre casi di positività al Covid-19, anche se il club non ha rivelato i nomi.
Ieri mattina il Campus Biomedico ha comunicato le positività alla Asl Roma 4, che a sua volta avrebbe poi informato la Roma 1, in quanto competente sul luogo di residenza dei pazienti contagiati. "Ma il Ministero della Salute prevede che la comunicazione alla Asl venga fatta soltanto in caso di positività al tampone molecolare, non certo al rapido o antigenico che sia" precisa la rosea.
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