Carlo Cottarelli torna all'attacco con InterSpac e l'azionariato popolare per l'Inter

L'economista punta ai 400 milioni di euro per risanare le casse del club nerazzurro e dare nuova vita alla società.
Carlo Cottarelli
Carlo Cottarelli / Roberto Serra - Iguana Press/GettyImages
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Carlo Cottarelli non vuole chiudere definitivamente il suo progetto legato a InterSpac, l'azionariato popolare per risanare i debiti dell'Inter e far respirare le casse del club nerazzurro. In questi giorni si parla tanto del futuro del club interista. La famiglia Zhang a breve deve prendere una decisione sul debito con il fondo statunitense Oaktree (da circa 350 milioni di euro) con l'ombra di Thomas Zilliacus, magnate del nord Europa pronto a rilevare la società in caso di apertura da parte dell'attuale proprietà dell'Inter.

L'economista Cottarelli è certo di poter riuscire a raccogliere circa 400 milioni di euro, soldi che avrebbero una grandissima importanza per le casse dell'Inter. Ne ha parlato nel canale Youtube di QSVS.

"InterSpac esiste ancora. Siamo pronti a far partire la potenziale raccolta fondi se c'è interesse da parte della proprietà per collaborare con i tifosi che vogliono mettere capitale. Sulla base del sondaggio che abbiamo fatto due anni fa è chiaro che i soldi dell'azionariato popolare non bastano per comprare l'attuale società. Per cui il progetto è di collaborazione: i soldi dei tifosi possono rimpiazzare il debito della società e quindi avere un club più sano. Invece di spendere 35 milioni di interessi sul debito, la stessa cifra si potrebbe usare per rafforzare o gestire la squadra. L'azionariato popolare può rafforzare il legame tra club e tifosi, portando ulteriori benefici in termini di entrate. Il punto di riferimento è il Bayern Monaco, con una struttura di governance ben chiara. Il modello funziona bene e poi ci sono tre pillar investitori - Adidas, Allianz e Audi - che contribuiscono con il 25% del capitale. Non si può necessariamente replicare quel modello perché difficilmente i tifosi dell'inter potranno arrivare al 75% dell'Inter, ma possono aiutare ad abbattere il debito e renderla più forte. Ma bisogna essere in due a volerlo".

"Il primo tentativo l'abbiamo fatto sul finire del 2018, quello è stato molto preliminare e non c'è stato alcun contatto diretto con la proprietà in quella occasione. Poi abbiamo fatto il questionario che ha attirato molta attenzione: 80mila interisti hanno detto che avrebbero voluto investire nella società e lì c'è stato il secondo contatto, ma senza alcun interesse da parte del club. Ho provato una terza e quarta volta di recente. Capisco anche la posizione di Zhang, perché non è facile fare entrare 200mila tifosi. Penso lui voglia andare avanti e che abbiamo le risorse per farlo, anche nell'ultima assemblea ha affermato questo. Non ho motivi per pensare che non ce la faccia, spero possa farlo anche senza questo aiuto. I risultati ci sono e ci hanno messo anche un mucchio di soldi".

"Inizialmente c'era l'ipotesi Superlega, ora il nuovo Mondiale per Club. Alla luce di questa possibile pioggia di soldi, l'attuale proprietà ha qualche chance di rinnovare il prestito ottenuto da Oaktree. Noi siamo disposti a far partire l'azionariato popolare se la propriet diventa interessata. Continua a trovare gente che mi chiede quanto si parte. La cosa può partire rapidamente se c'è una proprietà interessata. Per ora non abbiamo raccolto niente perché costa farlo, ma dal questionario al quale hanno risposto 80mila tifosi sarebbero venuti fuori circa 200 milioni di euro. E noi abbiamo speso per pubblicizzare la campagna appena 4mila euro: se si fa una campagna di informazione specifica credo si possano raddoppiare i numeri e raggiungere i 400 milioni di euro. Sarebbe la cifra che serve per dare una bella botta ai debiti dell'Inter. Di quello parliamo, non di quelli di Zhang o del prestito Oaktree. Se invece uno vuole mettere soldi per comprare le azioni dell'Inter e ripagare il debito, servono almeno un miliardo di euro".

"Zilliacus? Noi parliamo con tutti. Se lui ha l'intenzione e le risorse per comprare l'Inter, magari può essere interessato anche all'azionariato popolare. Noi non abbiamo avuto nessun contatto con lui".

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