Centrocampo a corto di uomini: cosa possono dare Bianco e Corradini alla Fiorentina
Archiviato con tutta l'amarezza del caso il discorso Coppa Italia, col sogno infranto di una rimonta all'Allianz contro la Juventus, la Fiorentina si tuffa con decisione sulle ultime sfide di Serie A: ancora sei le partite da disputare per i viola di Vincenzo Italiano, forti di un match da recuperare, e ambizioni ancora di primo piano in ballo, con una classifica che sorride ben più di quanto le previsioni di inizio campionato facessero intendere.
Defezioni importanti
La sconfitta di Torino ha limitato solo parzialmente l'entusiasmo del gruppo e dell'ambiente viola, con l'obiettivo di una qualificazione europea a tener su il morale, ma non mancano criticità evidenti con cui fare i conti, aspetti sicuramente deleteri in un momento decisivo della stagione. Ci riferiamo nello specifico al centrocampo, privo di Castrovilli fino alla prossima stagione (ben 8 mesi di stop, dopo il grave infortunio), di Torreira e probabilmente di Bonaventura. Di fatto domenica, nel lunch match contro la Salernitana, Italiano si troverà con le scelte pressoché obbligate: Amrabat davanti alla difesa, Maleh e Duncan in qualità di mezzali. Il tutto sempre che il tecnico non riproponga Ikoné come mezzala offensiva o inserisca Saponara nelle stesse vesti, anziché come esterno d'attacco.
Abbondanza in avanti e coperta corta in mezzo: la situazione, anche semplicemente dal punto di vista numerico, appare lampante e non si esclude che Italiano possa ricorrere a risorse che si sono messe in mostra con la maglia della Primavera di Aquilani. Ci riferiamo nello specifico a due centrocampisti, uno dei quali già in rampa di lancio la scorsa estate nel ritiro di Moena, con tanto di amichevoli disputate con la prima squadra: Alessandro Bianco e Giovanni Corradini. Si tratta dei due giocatori di movimento più utilizzati da Aquilani, Bianco è il primo in assoluto per minutaggio mentre Corradini (peraltro capitano della Primavera) è terzo, alle spalle del portiere Andonov.
I numeri sono significativi per entrambi: nel caso di Bianco si sottolineano i 6 assist collezionati, Corradini dal canto proprio ha fornito 3 assist e ha messo a segno ben 9 gol. Considerate le assenze di Torreira e Castrovilli, pur sottolineando come per l'uruguaiano lo stop possa riguardare solo Salernitana e Milan, i nomi dei due giovani viola possono diventare strategici, sicuramente utili alla causa per tamponare un'ulteriore emergenza: Amrabat, utile sottolinearlo, è in diffida ed è dunque a rischio squalifica (il giallo, considerato il ruolo davanti alla difesa, è tutt'altro che inverosimile).
Cosa possono dare Bianco e Corradini
Ma cosa potrebbero dare, anche in prospettiva, Bianco e Corradini alla Fiorentina? Il primo è stato utilizzato da regista a Moena, da Italiano, ma si è sempre disimpegnato con mezzala o come interno. Un giocatore che possiede geometrie e sa dettare i tempi, abile anche nel passaggio lungo e nei cambi di gioco. La sua abilità nel trovare linee di passaggio valide spiega il numero di assist, così come la qualità nei tiri da fermo: rispetto a Torreira chiaramente verrebbero meno malizia, esperienza e dinamismo in fase di copertura ma resta logica una certa curiosità per il debutto in prima squadra (al di là dei pochi minuti collezionati in Coppa Italia) come regista o mezzala che sia.
Corradini, fin qui a digiuno di esperienza con la prima squadra, è un altro centrocampista più che mai versatile e capace col tempo di diventare fondamentale come vertice basso in un centrocampo a tre, arretrando il proprio raggio d'azione ma non perdendo confidenza col gol (come dimostrato dai numeri). A livello fisico è ben più prestante di Bianco, dando dunque un contributo più importante anche nel gioco aereo e nel contatto col diretto avversario, e spicca per capacità di intercettare palloni e far ripartire l'azione in modo rapido: la partnership con Bianco, a questo livello, appare tanto collaudata quanto funzionale. La capacità d'inserimento e le qualità da rigorista fanno sì che il bottino di gol stagionali sia ragguardevole, fornendo un ulteriore motivo d'interesse per chi ne immagina un debutto in Serie A.
In entrambi i casi è evidente come il rapporto col tecnico Aquilani, con un passato da centrocampista di alto livello, sia più che mai stimolante e utile, così come d'altro canto Italiano (altro ex centrocampista) potrà capire eventualmente come inserire i due giovani nel contesto della prima squadra. Un discorso futuribile che, oggi, potrebbe accelerare a causa delle importanti defezioni a metà campo.
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