Centrocampo rivoluzionato: le prospettive e le coppie complementari della Fiorentina

Adli, Bove, Cataldi e Richardson raggiungono Mandragora: poche certezze e un centrocampo da scoprire
Fiorentina v Venezia - Serie A
Fiorentina v Venezia - Serie A / Gabriele Maltinti/GettyImages
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All'indomani di una tempesta, di uno stravolgimento, la sensazione di nostalgia per ciò che è andato distrutto lascia gradualmente il passo a una forma di proiezione necessaria e fisiologica sul futuro e sulla necessità di ricostruire: spazi vuoti da riempire o da reinventare, smarrimento da un lato e voglia di immaginare dall'altro. Lo scenario offerto dal centrocampo della Fiorentina somiglia da vicino a quello di un ribaltamento assoluto di prospettive, di fondamenta venute meno e di nuovi punti fermi da scoprire: lo smarrimento, appunto, si unisce a una curiosità che intriga.

La rivoluzione nel mezzo

Di fatto si è realizzato ciò che si poteva prospettare sulla carta: il passaggio da Italiano a Palladino ha fatto sì che la metà campo viola cambiasse radicalmente forma, perdendo vecchi protagonisti come Arthur, Bonaventura, Duncan e Castrovilli e trovando al loro posto Richardson, Adli, Cataldi e Bove, con Mandragora come unico tratto di continuità, unico superstite del ciclo precedente. Non si tratta qui di valutare se il livello medio si sia elevato o sia calato, del resto è mutato in primis il contesto tattico in cui i singoli si dovranno esprimere, ma di capire quali siano le coppie di interni sulla carta più complete e complementari tra quelle a disposizione.

Raffaele Palladino
Palladino / Ivan Romano/GettyImages

La curiosità che si rivolge ai nuovi acquisti e la voglia di vederli all'opera fa sì che, mediaticamente, un elemento come Mandragora venga sottovalutato: l'ex Udinese, al contrario, continuerà a collezionare un minutaggio importante soprattutto nella prima parte della stagione e - rispetto ad altri interpreti - darà equilibrio al reparto, rappresentando al contempo un elemento cruciale nello spogliatoio data la più lunga militanza in viola. Non esistono oggettivamente gerarchie che siano definibili come stabilite a priori ed esistono ragioni logiche, ad oggi, per ritenere credibile l'affermazione di ognuno dei centrocampisti a disposizione di Palladino anche grazie al contributo notevole della Conference League a livello di partite da disputare (con annesso turnover).

In senso assoluto si può anche considerare come Adli abbia modo di avanzare il proprio raggio d'azione, a conti fatti non è possibile escludere Adli a fare da ponte tra centrocampo ed attacco, con Gudmundsson e Kean a completare il reparto avanzato e con due interni tra Richardson, Bove, Mandragora e Cataldi. Uno scenario che vedrebbe, in sostanza, l'ex rossonero alternarsi a Colpani come trequartista. Si tratta però di una prospettiva futuribile ma, ad oggi, lontana dai pensieri del tecnico: l'idea più verosimile è che Gudmundsson-Colpani diventi una costante sulla trequarti e che anche Adli partecipi alla serie di ballottaggi che caratterizzeranno la mediana viola.

Coppie complementari

Ponendola come questione di coppie complementari - in un gioco d'incastri - è possibile considerare Adli e Bove come potenzialmente integrati al meglio, unendo la tecnica dell'ex rossonero con la generosità e il dinamismo del prodotto del vivaio giallorosso: per caratteristiche si tratta forse della combinazione più valida. Al contempo, proiettandoci sulla mediana tecnicamente più intrigante, potremmo immaginare Richardson insieme ad Adli, coppia che potrebbe risultare comunque dotata di un certo equilibrio grazie al marocchino e alle incoraggianti statistiche difensive palesate nell'ultima stagione (anche in Nazionale), unite a un'intelligenza tattica rara per un ventiduenne.

Jacine Adli
Adli / Gabriele Maltinti/GettyImages

Lo scenario più verosimile è quello di un virtuoso turnover tra i vari interpreti a disposizione, con Richardson che probabilmente avrà bisogno di più tempo degli altri per integrarsi e con Mandragora e Cataldi come soluzioni d'esperienza. Questi ultimi potrebbero trovare grande spazio soprattutto nelle prime fasi della stagione, perdendo poi gradualmente minutaggio in favore di Adli, Bove e Richardson e diventando col tempo meri ingranaggi di un frequente turnover. In senso assoluto e astratto un 3-5-2 con Adli, Cataldi e Bove (o Richardson) apparirebbe una soluzione logica e completa per la mediana, difficile però al momento immaginare la rinuncia al 3-4-2-1 da parte di Palladino, considerando anche la storia del tecnico nella sua esperienza al Monza e la volontà dichiarata di dare continuità al nuovo assetto (timbro ideale dell'ispirazione gasperiniana dell'allenatore).