Chi è Lucas Beltran: ruolo, caratteristiche tecniche e cosa può dare alla Fiorentina

La Fiorentina accoglie il classe 2001 del River Plate, dotato di doppio passaporto: un centravanti "atipico" ma più prolifico che mai nel 2023.
Lucas Beltran
Lucas Beltran / SOPA Images/GettyImages
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In mezzo alla consueta dose di tormentoni e di nomi ormai noti, pronti a tornare ciclicamente, l'attualità di mercato ci regala e ci ha regalato anche profili inediti, strade rimaste a lungo inesplorate: per l'attacco della Fiorentina il nome in copertina è chiaramente quello Lucas Beltran, attaccante classe 2001 di proprietà del River Plate e reduce dalla stagione che ne ha sancito di fatto l'esplosione in uno dei club argentini più prestigiosi (con annesse pressioni). Un'esplosione, quella di questi mesi, che segue pienamente le aspettative create in precedenza, anche durante il prestito al Colon de Santa Fe.

Nonostante la giovane età si può riconoscere come, dal 2019 a oggi, Beltran abbia accumulato un buon numero di presenze sia in campionato che in Copa Argentina, senza sottovalutare ovviamente il rendimento in Copa Libertadores soprattutto nel 2023 (con 3 gol e un assist in 7 presenze). Pur trattandosi di un 2001 ha già collezionato 118 presenze e 29 gol in carriera, tra River e Colon, imponendosi poi di recente in modo ancor più eclatante a suon di gol: ben 16 le reti messe a segno nel 2023, tra le varie competizioni. Il River ci ha creduto con forza fin da quando lo ha scoperto, facendo di tutto per soffiarlo alla concorrenza dei rivali del Boca: strapparlo ai Millonarios, va da sé, non è stato facile o economico.

Che tipo di attaccante è Lucas Beltran?

Al di là del discorso statistico in sé occorre dunque riflettere sul tipo di attaccante pronto a firmare coi viola. Si tratta sì di una prima punta (e così verosimilmente agirà nella Fiorentina) ma non possiamo pensare a Beltran come a un classico centravanti, che abbia il suo habitat unico nell'area di rigore: anche considerando il suo percorso di crescita si può notare come non abbia agito soltanto da terminale offensivo ma, fin dagli inizi della carriera, sia stato impiegato sporadicamente anche da ala destra o sinistra in un tridente. Soluzioni rare, certo, che ci raccontano comunque la capacità del giocatore di svariare e di rendersi imprevedibile.

Il fisico del resto non è quello tipico del centravanti, 177 centimetri di altezza, ma col suo senso del gol e col dinamismo nell'attacco degli spazi riesce a compensare tale possibile carenza. Si sottolineano il buon controllo nello stretto, anche col difensore addosso, e la qualità di tiro col destro, suo piede naturale. Al contempo le doti da finalizzatore non sono le sole ad emergere, Beltran sa disimpegnarsi al meglio anche quando si tratta di trovare il compagno meglio posizionato: si tratta di una punta cinica ma non egoista, capace anche di individuare la scelta giusta per creare azioni ancor più pericolose e per sorprendere la difesa, capace soprattutto di arretrare il raggio d'azione per dialogare con qualità coi compagni.

In tal senso si sottolinea anche come, almeno in inizialmente, Beltran si sia dimostrato in grado di disimpegnarsi anche in un modulo a due punte, pur esplodendo di recente come prima punta in un 4-3-3 (assetto che ritroverà anche con Italiano). Pensando alle qualità sotto porta possiamo riconoscere una crescita esponenziale nell'ultima stagione e soprattutto nell'ultimo periodo: dal 30 maggio a oggi è infatti andato a segno 7 volte in 9 partite in cui è sceso in campo, considerando la sola Superliga.

Cosa può dare alla Fiorentina?

Valutando più nello specifico cosa potrà dare alla Fiorentina è evidente che le caratteristiche dell'argentino (dotato peraltro di passaporto italiano, potenzialmente convocabile da Mancini come Retegui) siano diverse da quelle di Jovic e ancor di più da quelle del neoarrivato Nzola: la tecnica e la capacità di dialogare coi compagni potrebbero renderlo un colpo ideale per l'approccio dei viola, viola che perderebbero però qualcosa sul fronte della fisicità e della capacità di fare reparto da solo.

In questo senso Cabral, appena ufficializzato dal Benfica, poteva garantire centimetri in più, una maggiore capacità di contrastare fisicamente il marcatore di turno e di giocare spalle alla porta. Al contempo - come altra faccia della medaglia - è evidente che un tridente composto da Beltran, dal connazionale Nico Gonzalez e da Ikoné possa dare tanto sul fronte della tecnica, degli scambi in velocità dell'imprevedibilità nell'uno contro uno, con tutti elementi dinamici e in grado di dare pochi riferimenti all'avversario. Aspetti che, senz'altro, possono intrigare e non poco mister Italiano.

Il parere della redazione argentina su Beltran

A capire ancora meglio le caratteristiche di Beltran e le sue prospettive ci aiuta l'intervento della nostra redazione argentina: "È un giocatore con delle caratteristiche simili a quelle di Julian Alvarez, ha corsa e una grande capacità di liberarsi dalla marcatura avversaria. Un attaccante rapido, che ama mettere sotto pressione le difese avversarie. Non credo sia ancora pronto per una stagione da titolare assoluto in Europa, però è sicuramente pronto per una stagione di transizione in cui aumenta il proprio minutaggio subentrando. Io credo che tra non molto Scaloni potrebbe chiamarlo in Nazionale e a marzo 2023 Roberto Mancini ha affermato che lo stava seguendo da vicino, quando poi ha convocato Mateo Retegui. Ama gli spazi ed è molto bravo ad attaccare lo spazio".

Si ringrazia per la collaborazione Diego Yudcovsky