Chi è Stephen Pagliuca, il profilo del nuovo co-proprietario dell'Atalanta
La notizia era nell'aria ma adesso è anche ufficiale: l'Atalanta diventa a "stelle e strisce", con il 55% delle quote del club ceduto a Stephen Pagliuca. Dall'esperienza con i Boston Celtics fino all'acquisizione di una parte della società orobica. Conosciamo meglio il nuovo co-proprietario dell'Atalanta.
Chi è Stephen Pagliuca
Nato nel 1955, Pagliuca iniziò la sua carriera con Bein Capital (fondo che gestisce asset per 155 miliardi di dollari) fino a diventarne il presidente. Grande appassionato di sport, come già sottolineato in precedenza fa parte del comitato esecutivo dei Boston Celtics sedendo anche al tavolo con gli altri presidenti delle squadre NBA. Non solo: Pagliuca è impegnato in politica con il Partito Democratico, tanto da essere stato candidato nel 2009 al Senato.
Il nuovo co-proprietario dell'Atalanta fa anche molta beneficenza, infatti è il presidente della Boston Celtics Shamrock Foundation, presidente della Massachusetts Society for the Prevention of Cruelty to Children ed è inoltre un membro del consiglio di Bain Capital Children's Charity. Nel 2005 ha ricevuto da Bill Clinton il Bright Star Award come riconoscimento per le sue attività di beneficenza.
Le ambizioni per l'Atalanta
L'obiettivo di Pagliuca sarà quello di rendere l'Atalanta sempre più competitiva su scala italiana e internazionale diversificando i ricavi e rendendo il brand sempre più appetibile come si legge dal comunicato emesso dal club stesso: "Siamo estremamente felici di entrare in partnership con la famiglia Percassi e di essere di supporto per il futuro sviluppo del club. L’Atalanta e i Boston Celtics condividono gli stessi valori sportivi: spirito di squadra ed un legame unico con le proprie tifoserie e comunità. Riteniamo che la famiglia Percassi abbia costruito basi solidissime su cui lavorare insieme per un rafforzamento globale del marchio, con l’obiettivo di favorire una ulteriore diversificazione e crescita dei ricavi, permettendo al club di diventare sempre più competitivo su scala italiana e internazionale“.
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