Chi sarebbe l'allenatore adatto per prendere il posto di Rudi Garcia al Napoli?
È un avvio di stagione che non sta piacendo ai tifosi del Napoli. Il motivo non è da ricondurre solo nei risulati, che sono comunque in linea con quelli che sono gli obiettivi, quanto nelle prestazioni che hanno lasciato parecchio a desiderare. Se lo scorso anno gli azzurri sfoggiavano un gioco propositivo e scoppiettante, e andavano a insegnare calcio anche in giro per l'Europa, con Rudi Garcia la musica sembra essere cambiata.
Arrivato sulla panchina dei campioni d'Italia per sostituire il dimissionario Spalletti, il tecnico francese ha portato uno stile diverso, decisamente più conservativo, racchiuso tutto nella frase pronunciata al termine della partita persa contro la Lazio: "I miei giocatori devono capire che quando non si può vincere, allora non si deve perdere".
Non staremo qua a decidere se abbia più senso la filosofia dei giochisti oppure quella dei risultatisti (anche perché una risposta univoca non c'è), ma ciò che appare evidente è che tra Garcia e l'ambiente partenopeo l'amore non è scoppiato. I leader della stagione Scudettata sembrano insofferenti, come dimostrano le esternazioni ai momenti dei cambi di Kvaratskhelia e Osimhen, oppure le difficoltà tattiche di Lobotka, mentre i tifosi sembrano non apprezzare (per usare un eufemismo) un approccio alle partite più reattivo che proattivo.
Almeno per ora Aurelio De Laurentiis nutre un'enorme fiducia nell'ex tecnico di Roma e Al Nassr, anche perché il Napoli occupa il primo posto nel girone in Champions, mentre in Serie è ancora in piena scia delle prime quattro. Tuttavia, si sa che nel calcio le cose sono destinate a cambiare velocemente. Ed è per questo che stanno iniziando a circolare voci circa un possibile successore di Garcia.
Igor Tudor
Uno dei candidati per raccogliere eventualmente la panchina azzurra è Igor Tudor, reduce dall'addio burrascoso al Marsiglia nonostante il terzo posto nella Ligue 1 del 2022-23. L'allenatore croato ha dalla sua un'ottima conoscenza della Serie A, campionato nel quale ha già allenato con ottimi frutti Hellas Verona e Udinese. Inoltre, si tratta di un profilo con una discreta esperienza in campo europeo, ma che allo stesso tempo non percepisce un ingaggio troppo elevato.
Dov'è il problema? Tudor è uno strenuo difensore del 3-4-2-1 e il passaggio a questo modulo comporterebbe una rivoluzione copernicana per il Napoli, abituato alla difesa a quattro praticamente dai tempi di Benitez.
Antonio Conte
Insieme a Zidane, Antonio Conte è il non plus ultra degli allenatori attualmente svincolati. Viene dall'esperienza non troppo entusiasmante alla guida del Tottenham ma sarebbe ben contento di tornare su una panchina di Serie A, campionato che non solo conosce, ma che ha già vinto 4 volte con Juventus (3) e Inter (1). Conte è poi quel tipo di tecnico passionale, istintivo, e venale che potrebbe sposarsi alla perfezione con il caldissimo ambiente napoletano.
Insomma, sarebbe un nome in grado di riportare entusiasmo e, soprattutto, per tornare a giocare un calcio ad alta intensità. Tuttavia, la qualità costa e il tecnico salentino, abituato poi ai ricchi stipendi della Premier League, pretende un ingaggio non indifferente, vicino ai 10 milioni a stagione; forse pur di allenare in Serie A abbasserebbe un po' il tiro, ma saremmo comunque fuori budget per gli azzurri.
Christophe Galtier
Il Napoli di un eventuale post-Garcia potrebbe però continuare a parlare francese. Prima di ingaggiare l'ex Roma, ADL aveva infatti incontrato più volte Christophe Galtier, salvo poi rinunciare ad ingaggiarlo per via delle controversie giudiziarie che l'hanno visto coinvolto, ma se si optasse per il cambio di guida tecnica, il nome dell'ex Paris Saint-Germain tornerebbe sicuramente di moda.
La sola Ligue 1 vinta con il PSG appare un risultato perfino misero se consideriamo la rosa che aveva a disposizione, ma non dobbiamo dimenticare che in carriera Galtier è riuscito a trionfare anche sulla panchina del Lille battendo proprio i parigini. Pertanto, è uno abituato a vincere nel ruolo di non-favorito, un aspetto che - soprattutto ultimamente - il Napoli non può non considerare.
Il grane "ma" in questo caso è però dato dall'aspetto caratteriale. Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona, ma Galtier non sembra esattamente quel tipo di persona che si troverebbe bene con un tifo iper-passionale come quello partenopeo. Scorrendo le sue foto non si intravede mai un sorriso, una cosa che a Napoli non puoi permetterti.