Chi vuol essere il centravanti dell'Italia? Pro e contro dei candidati
Uno dei problemi che Luciano Spalletti sarà chiamato a risolvere durante il suo mandato da commissario tecnico sarà quello legato al centravanti. La 9 della Nazionale sembra infatti stregata: attaccanti che segnano con continuità nei propri club precipitano poi in un tunnel di astinenza dal gol non appena indossano la maglia azzurra, non riuscendo così a finalizzare la mole di gioco prodotta dal resto della squadra.
Certo, se un attaccante non segna non è solo colpa sua. Evidentemente c'è un problema nella quantità e nel modo in cui i palloni gli vengono serviti. Ma siamo arrivati a un punto in cui provare a immaginare chi sarà il 9 dell'Italia al prossimo Europeo risulta parecchio complicato.
Sono attualmente 4 le punte che Spalletti ha convocato per le sue prime partite sulla panchina azzurra: Ciro Immobile, Gianluca Scamacca, Giacomo Raspadori e Mateo Retegui.
Ciro Immobile
PRO: Ciro Immobile è stato designato da Spalletti come capitano della Nazionale in assenza di Bonucci ed è il miglior marcatore azzurro in attività, anche se con sole 17 reti. Nei primi impegni con il nuovo CT, con tanto di fascia al braccio, non ha solo trovato il gol, ma ha anche mostrato la solita attitudine al sacrificio e se sta bene fisicamente può creare con i suoi movimenti spazi preziosi per gli inserimenti dei centrocampisti.
CONTRO: Il suo rapporto con la Nazionale non è mai stato idilliaco, i tifosi gli hanno sempre imputato la poca incisività e un rendimento realizzativo decisamente inferiore rispetto a quello mantenuto con la maglia della Lazio. Immobile rappresenta per molti italiani un esponente del gruppo di Euro 2020 che andrebbe messo da parte per lasciar posto a giocatori più freschi.
Gianluca Scamacca
PRO: Con i suoi 24 anni, Gianluca Scamacca si sta avvicinando al pieno della sua maturità calcistica ed è per molti il futuro 9 dell'Italia. È forte fisicamente ma ha anche una tecnica individuale apprezzabile che gli permette di tirar fuori dei gol incredibili. È titolare in una squadra che gioca abitualmente in Europa come l'Atalanta e ha alle spalle anche qualche esperienza all'estero.
CONTRO: Una tenuta fisica precaria e un carattere vulcanico sono le principali perplessità. Ad esse si aggiunge il fatto che, togliendo i 16 gol col Sassuolo nel 2021-22, non è mai andato in doppia cifra in campionato. Deludente anche la sua esperienza in Premier League, dove le 3 reti messe a segno col West Ham sembrano troppo poche per affidargli l'attacco della Nazionale.
Giacomo Raspadori
PRO: Giacomo Raspadori è un giocatore che Spalletti apprezza tantissimo e che nel suo Napoli ha trovato poco spazio solo perché chiuso da due mostri sacri come Kvaratskhelia e Osimhen, ma in azzurro la musica è senz'altro diversa. Il commissario tecnico ha pensato a lui nella gara contro Malta, in un tridente "leggero" che non dava punti di riferimento. I suoi movimenti tra le linee possono far breccia contro le nazionali più piccole che si difendono a oltranza.
CONTRO: Spalletti ha sempre avuto una predilezione speciale per gli attaccanti di peso, come Osimhen, Icardi o Dzeko, e non è ancora chiaro se Raspadori giochi meglio al centro o da esterno sinistro.
Mateo Retegui
PRO: Convocato da Mancini tra lo stupore generale, Mateo Retegui ha segnato 2 reti nelle prime 4 apparizioni con l'Italia. Le partite per valutarlo sono ancora poche, ma la sua media-gol è la più alta tra gli attaccanti in orbita azzurra e con la maglia del Genoa ha dimostrato di potersela giocare anche in un campionato competitivo come la Serie A. Insomma, i sigilli a Malta e Inghilterra non sono stati un caso.
CONTRO: Non è stato convocato per via di un problema al ginocchio, ma Spalletti non sembra voler puntare più di tanto su di lui. Nelle sue due prime panchine con la Nazionale gli ha concesso appena 18 minuti contro l'Ucraina e l'ha lasciato in panchina per tutto il tempo contro la Macedonia del Nord nonostante il punteggio in parità.