Claudio Ranieri lascia una porticina aperta ad una avventura con una nazionale
Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. L'allenatore romano, dopo aver raggiunto la salvezza col Cagliari al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo, ha annunciato il suo addio alla panchina rossoblù e a Sky ha svelato i suoi progetti futuri. Per Ranieri non c'è più spazio per una squadra di club, porticina aperta a una nazionale. Conclusione anche sul trionfo europeo del collega Gian Piero Gasperini, che ieri sera ha annichilito il Leverkusen con un tris firmato Lookman.
Sulla decisione presa: "Il fato voleva che chiudessi il cerchio con il Cagliari. Qui chiuderò la mia carriera da allenatore di club. Poi se in futuro dovesse venire una nazionale, non per forza l'Italia, ci potrei pensare. Ma chiudo la porta dei club", riporta GianlucaDiMarzio.com
Sull'addio di Klopp al Liverpool e sul calore della gente a Cagliari: "Il calore della gente mi ha fatto enormemente piacere. Come l'addio di Klopp? Lui l'ho visto piangere, io spero di trattenere le lacrime. Chiunque venga a Cagliari dopo di me spero abbia lo stesso affetto che ho ricevuto io".
Su cosa farà adesso e sul particolare di questa stagione: "Ho chiesto aiuto ai tifosi perchè sapevo che da solo non ce l'avrei fatta. E loro mi hanno ascoltato, non hanno mai perso la fiducia nella squadra anche nei momenti difficili. Ora andrò in vacanza, farò un po' di viaggi. In tanti anni non ho visto niente se non gli stadi. Voglio passare più tempo con la mia famiglia, i miei nipoti. Il nonno deve fare il nonno qualche volta".
Su Gasperini: "L'Atalanta ha fatto un'impresa. Si giudicano gli allenatori per i trofei, ma è sbagliato. Siamo troppo ossessionati dai trofei. Gasperini meritava di essere celebrato anche prima della vittoria di ieri sera".