Cosa deve fare l'Italia per qualificarsi a Qatar 2022?
Mentre si concludeva la Nations League nella sua versione 2021, tra giocate entusiasmanti e finaline rimaste indigeste ad alcuni protagonisti (vedi alla voce Courtois), altrove si consumava qualcosa di diverso, davvero lontano dallo status di amichevole travestita che pervade neanche troppo tra la righe la competizione vinta dalla Francia domenica scorsa. Il percorso che separava la Svizzera dall'Italia nel girone di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 si è infatti riempito, sia come partite disputate che come punti in classifica nel girone: il 2-0 sull'Irlanda del Nord e il 4-0 in Lituania fanno ora sì che Italia e Svizzera si spartiscano la vetta del gruppo C a quota 14 punti, con due partite rimaste da giocare e con tutta la voglia del mondo di finire tra le qualificate come prime del girone e non doversi giocare un posto attraverso i playoff.
Il fiato sul collo
Niente di sorprendente o che non fosse prevedibile già sulla carta ma è evidente che, vincendo le sfide contro Bulgaria e Lituania, la Svizzera di Yakin abbia aumentato e non poco la pressione sugli Azzurri. Si può peraltro vedere come la formazione elvetica, già sorpresa di Euro 2020 anche se con Petkovic in panchina, sia riuscita a mantenere inviolata la porta nelle ultime due sfide e abbia fatto passi in avanti anche pensando alla differenza reti: 12 gol fatti e uno subito per l'Italia, 10 gol fatti e sempre uno subito per la Svizzera, con Azzurri attualmente a +2 e non certo a distanza siderale dai rivali. Il nuovo 4-2-3-1 targato Yakin, in discontinuità col 3-4-1-2 di Petkovic agli Europei, sta dando buone risposte dopo il passo falso con l'Irlanda del Nord (pari a reti inviolate) e un Embolo in gran forma, con due gol e due assist nelle ultime uscite vittoriose, non fa altro che ricordarci quali siano le insidie da cui guardarsi il prossimo 12 novembre, nello scontro diretto tra le due prime del girone.
La partita decisiva per la qualificazione dell'Italia a Qatar 2022
Inutile girarci intorno o provare a viverla diversamente: la vera finale non era quella col Belgio di domenica pomeriggio ma sarà quella in programma venerdì 12 novembre all'Olimpico, proprio contro la Svizzera. Il pari degli elvetici in trasferta con l'Irlanda del Nord, prima delle ultime due vittorie, ha fatto sì che gli Azzurri si risparmiassero la necessità di un controsorpasso e dunque di una vittoria obbligatoria nello scontro diretto ma, a dirla tutta, trovarsi a fare calcoli diventa comunque frustrante soprattutto se sei la Nazionale reduce dal titolo europeo e arrivi, peraltro, da un Mondiale saltato come quello del 2018 (pietra tombale su un progetto sportivo fortunatamente rilanciato al meglio). Un successo nello scontro diretto con la Svizzera metterebbe l'Italia nella felice posizione di avere ancora in mano il proprio destino, tanto da non avere l'obbligo di vincere nell'ultima sfida con l'Irlanda del Nord per poter passare come prima: sulla carta è ovvio che l'Italia di Mancini non possa accontentarsi di un pari nell'ultima sfida del girone ma, a livello piscologico, l'obbligo di vincere è un nemico da tenere quanto più possibile alla larga. Evidente che un pari manterrebbe le due squadre appaiate e rinvierebbe il discorso all'ultima giornata, con la Svizzera impegnata in casa contro la Bulgaria e l'Italia in Irlanda del Nord. Un'eventuale sconfitta, infine, renderebbe più che mai in salita il percorso azzurro, obbligandoci a vincere e a sperare in un'improbabile impresa bulgara in extremis (tenendo poi sempre d'occhio la differenza reti).
Cosa conta a parità di punti
L'ipotesi di un arrivo a pari punti, soprattutto in caso di pareggio nello scontro diretto dell'Olimpico, non è certo da sottovalutare e a oggi premierebbe gli Azzurri: la differenza reti dell'Italia è attualmente a +11, quella svizzera a +9, il primo criterio dunque al momento dà comunque un ulteriore conforto. Se la differenza reti finale dovesse coincidere, invece, entrerebbero in ballo i gol segnati in totale nel girone: evidente infatti, in un contesto di qualificazione ai Mondiali, quanto possa contare vincere col più ampio scarto possibile quando capitano sparring partner più alla portata, senza accontentarsi dei tre punti. I successivi criteri sono i punti negli scontri diretti, la differenza reti negli scontri diretti, i gol segnati negli scontri diretti, i gol fatti in trasferta, il coefficiente fair play e (ma siamo nell'ambito della fantascienza) il sorteggio effettuato dal Comitato Organizzativo FIFA.
Le combinazioni per la qualificazione dell'Italia al Mondiale 2022
Due successi contro Svizzera e Irlanda del Nord, dunque, porterebbero l'Italia a Qatar 2022 senza se e senza ma, chiaro dunque come il destino al momento sia in mano alla squadra di Mancini. In caso di pareggio in Italia-Svizzera potrebbe giocare un ruolo fondamentale la differenza reti: le due squadre sarebbero a pari punti a quota 15, prima dell'ultima giornata, e nessun risultato di per sé garantirebbe l'approdo ai Mondiali a priori. Dando ipoteticamente per vincenti sia Svizzera che Italia all'ultimo turno, dunque, sarebbe necessario vedere se l'Italia sarà ancora avanti a livello di differenza reti: ogni gol, anche con l'Irlanda del Nord, potrebbe dunque essere rilevante così come, al contempo, sarebbe utile che la Bulgaria evitasse la disfatta contro la Svizzera. Infine l'ipotesi da evitare, quella di una sconfitta con la Svizzera: l'Italia a quel punto dovrebbe vincere per forza con l'Irlanda del Nord, confidare in una sconfitta degli elvetici con la Bulgaria e (a quel punto a quota 18 a braccetto) tornerebbe decisiva la differenza reti. Uno scenario da non percorrere, con troppe incognite e un serio rischio di rivivere il fantasma sempre insidioso dei playoff.
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