Come cambierà la Juventus con Thiago Motta in panchina?
La Juventus ha concluso la stagione con un risultato all'inglese all'Allianz Stadium. Federico Chiesa il primo marcatore del 2-0 inflitto al Monza, il partente Alex Sandro, nella giornata del suo addio, il secondo a festeggiare una rete durante i 90 minuti. Sono stati anche gli ultimi minuti di Paolo Montero sulla panchina bianconera, traghettatore per solo un paio di settimane della storia juventina. La testa però, fin da subito, sembrava già proiettata oltre.
L'uomo copertina è cambiato rapidamente, col desiderio di aprire un nuovo ciclo, e Thiago Motta è stato ufficializzato ieri dai bianconeri. Dopo aver illuminato la Serie A 2023-24 trascinando il Bologna in un clamoroso piazzamento nella prossima Champions League, l'italo-brasiliano ha salutato i suoi giocatori e i suoi tifosi con lacrime di commozione, chiudendo un percorso pazzesco in una piazza che non viveva determinate emozioni da circa 60 anni.
Un'oasi felice dalla quale l'ex Nazionale italiano si è separato per abbracciare un progetto diverso, per provare a compiere il famoso salto di qualità riservato soltanto a pochi. Ma come cambierà la Juve con Thiago Motta?
Chi rischia il posto e chi può rilanciarsi?
Il taglio con Massimiliano Allegri sembra netto, anche riferendoci soltanto al modulo. Da un 3-5-2 apparso spesso troppo conservativo a un 4-2-3-1 fluido con la capacità di molti interpreti difensivi di sganciarsi in avanti.
Se analizziamo la rosa del prossimo futuro juventino la situazione non è così drammatica come spesso viene presentata, non richiede comunque una rivoluzione. Non ci sarebbero Alex Sandro e forse Adrien Rabiot, oltre a Carlos Alcaraz, che terminerà il prestito e tornerà al Southampton. Tre defezioni, di cui soltanto una cruciale (neanche sicura) e tanti ritorni dai prestiti, senza considerare il mercato in entrata.
Tuttavia, chi potrebbe trovare difficoltà nel nuovo sistema di Thiago Motta? Probabilmente qualche centrale difensivo tra Rugani, Gatti, Huijsen e Facundo Gonzalez sarà costretto a partire considerando anche la presenza di Bremer e capitan Danilo (spendibile anche come terzino destro). E tra i primi, guardando alla tendenza del tecnico ex Bologna a prediligere coloro che hanno un buon rapporto qualitativo con la palla, in pochi sembrano indicati per raccogliere l'ottimo livello tecnico offerto da Calafiori e Lucumí nella scorsa stagione.
Poi il parco centrocampisti che, affidato a una gestione diversa, sembra avere buone prospettive. Dall'esperienza di Manuel Locatelli a quella di Weston McKennie (o di Douglas Luiz, dato in arrivo) fino al talento giovanile di Fabio Miretti e Nicolò Fagioli, per i quali sembrano disponibili sia il ruolo di mediano a due che quello di trequartista. Nomi ai quali si aggiungono Nicolussi Caviglia e i rientranti Arthur Melo ed Enzo Barrenechea, dopo prestiti da definire sicuramente positivi. Qualità e quantità da valutare, però, anche tramite la lente del mercato, pensando soprattutto ad Arthur e Miretti.
Il nome di Michele Di Gregorio per la porta del futuro è un'indicazione sulla volontà di cambiare Wojciech Szczesny prima di lasciarlo andare in scadenza. Il portiere polacco ha un contratto fino al 2025 e nella prossima stagione compirà 35 anni. Ipotesi che diventeranno presto reali anche per quanto concerne i ruoli di esterni bassi. Gli unici a disposizione, se non consideriamo Danilo, sono Andrea Cambiaso e Mattia De Sciglio. Ne servono almeno un paio quindi, di cui almeno uno pronto subito a giocare titolare, e quindi di un livello importante.
Poi il reparto sul quale si fantastica di più. A Bologna Thiago Motta ha offerto un Joshua Zirkzee totalizzante, un Lewis Ferguson tuttocampista con un gran feeling con il gol e diversi esterni che hanno esaltato le proprie prestazioni su entrambe le corsie (Orsolini, Ndoye e Saelemaekers). Divertimento e qualità che sperano di apprezzare presto anche i tifosi bianconeri. Sulla carta i tre trequartisti a sostegno di Dusan Vlahovic sono già presenti a Torino, per chi crede nei giovani ed è disposto a dargli una chances. Immaginiamo un Federico Chiesa a sinistra, nel suo ruolo naturale, con Kenan Yildiz a ereditare il ruolo di numero 10, e l'argentino Matias Soulé ad accompagnare la corsia di destra. Una trequarti che intriga per tanti motivi e che potrebbe lasciare indietro giocatori come Weah, Kostic o Iling Jr. Le incognite a tal proposito (con necessari investimenti conseguenti) riguardano Chiesa, la cui permanenza non è da dare per scontata.
Il mercato in entrata toccherà senza dubbio anche il mercato offensivo, con alcuni tra gli ultimi sopracitati e uno tra Kean e Milik come sacrificati in uscita per offrire una risorsa di maggiore qualità al nuovo tecnico. La Juventus si prepara ad avviare i lavori per la stagione 2024-25, ma il cantiere bianconero non è al punto di origine, sembra già abbastanza avanzato per far sbocciare diversi talenti.
Possibile formazione senza mercato, 4-2-3-1: Szczesny; Danilo, Gatti, Bremer, Cambiaso; Locatelli, Fagioli; Soulé, Yildiz, Chiesa, Vlahovic All. Thiago Motta