Come è cambiato il Chelsea rispetto alla vittoria della Champions League 2020-21

Chelsea v Palmeiras: Final - FIFA Club World Cup UAE 2021
Chelsea v Palmeiras: Final - FIFA Club World Cup UAE 2021 / Matthew Ashton - AMA/GettyImages
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C'era Frank Lampard e poi Thomas Tuchel. Un Chelsea che cambiava in corsa e terminava la stagione festeggiando il più importante dei trofei continentali: la Uefa Champions League. Una rosa che metteva mano al mercato dopo il blocco imposto tra la sessione estiva del 2019 e quella invernale del 2020.

Un Chelsea già forte, puntellato nell'estate del primo Covid per puntare ancora più in alto, rimesso a posto a stagione in corso dal tedesco oggi tecnico del Bayern Monaco e al tempo del PSG. Un Chelsea diventato nemesi principale di Pep Guardiola, sconfitto tre volte nel giro di un mese, in Premier, in Semifinale di FA Cup e Finale di Champions League.

Chi avrebbe mai immaginato che soltanto due anni dopo quel gruppo squadra sarebbe stato smantellato in una logica di acquisti sfrenati che ha portato i blues ad avere quasi 40 giocatori in rosa e a spendere più di 600 milioni di euro in un anno?

Oggi il Chelsea è la squadra più operativa d'Europa sia nel mercato in entrata che in quello in uscita. La Saudi Pro League si è assicurata molti giocatori dei blues e altri sono volati nelle compagini rivali di Premier. Insomma di quella rosa resta soltanto un timido ricordo. Il Chelsea ha iniziato con acquisti di spessore per migliorare la squadra Campione d'Europa e ha terminato sfaldando e ricostruendo quasi da zero con una nuova proprietà, diverse guide tecniche e la sensazione di caos che stagnerà ancora per un po' prima di essere spazzata via (forse). Era davvero necessario?

La rosa della Champions League 2020-21

  • Eduard Mendy - Al-Ahly
  • Kepa - Chelsea
  • Willy Caballero - Southampton
  • Andreas Christensen - Barcellona
  • Marcos Alonso - Barcellona
  • Kurt Zouma - West Ham
  • Emerson Palmieri - West Ham
  • Reece James - Chelsea
  • Antonio Rudiger - Real Madrid
  • Thiago Silva - Chelsea
  • Cesar Azpilicueta - (Atletico Madrid?)
  • Ben Chilwell - Chelsea
  • Jorginho - Arsenal
  • N'Golo Kanté - Al-Ittihad
  • Billy Gilmour - Brighton
  • Mateo Kovacic - Manchester City
  • Mason Mount - Manchester United
  • Kai Havertz - Arsenal
  • Timo Werner - Lipsia
  • Hakim Ziyech - (Saudi Pro League?)
  • Hudson-Odoi - (Saudi Pro League o Premier?)
  • Christian Pulisic - (Milan o LIone?)
  • Olivier Giroud - Milan
  • Tammy Abraham - Roma

In pratica di quella rosa sono rimasti in quattro: Kepa, Thiago Silva, Reece James e Ben Chilwell. Un po' di pacchetto arretrato a fronte di una mediana e di una linea offensiva sostituite in blocco. E questa lista riguarda soltanto la rosa utilizzata in Champions League; mancano dunque diversi giocatori acquistati nelle stagioni successive e già sulla pista di atterraggio di un altro club. Interpreti come Kalidou Koulibaly, Romelu Lukaku, Ruben Loftus-Cheek o Pierre-Emerick Aubameyang.

Dopo le spese folli della precedente stagione, probabilmente il Chelsea riuscirà a chiudere il bilancio spese/entrate (relativo al costo dei cartellini) in positivo. Un aspetto abbastanza buono se non fosse che per farlo ha dovuto accontentare i desideri dei suoi calciatori migliori di giocare nelle compagini rivali della Premier League (Kai Havertz, Jorginho, Mason Mount, Mateo Kovacic) rivendendoli a un prezzo adeguato che però, in condizioni standard, sarebbe stato probabilmente superiore.

Qui Mason Mount, del Manchester United, serve un assist fenomenale a Kai Havertz, dell'Arsenal, che vale la Champions League.

Si dice spesso in relazione al Real Madrid e in generale riguardo alla conclusione dei cicli vincenti e alla successiva transizone, che un bravo dirigente è colui che riesce a vedere prima degli altri la fine di un'era e passare il testimone senza che nessuno se ne accorga. Niente di più lontano rispetto a quanto successo a Londra. Comprare all'impazzata aveva dei lati negativi emersi con prepotenza nel 2023: sfaldare un gruppo solido, perdere identità e punti in Premier, vendere i propri talenti migliori alle dirette rivali.

Problemi ai quali la dirigenza dei blues sta continuando a ovviare alla stessa maniera. Con Christopher Nkunku, Nicholas Jackson e un mercato in entrata che probabilmente non sarà terminato così. La prima lezione però è stata pagata cara: l'eccessivo accumulo di talento in tribuna ha solo conseguenze negative. Nascerà un Chelsea diverso o siamo solo agli inizi di un'altra folle sessione in entrata?