Come giocherà il Napoli di Calzona?
L'ufficialità è arrivata nella serata di ieri dalle parole di Aurelio De Laurentiis ai microfoni di SkySport. Francesco Calzona sarà la nuova guida del Napoli fino al termine della stagione, un lavoro che coinciderà con quello di CT della Nazionale slovacca iniziato nel 2022 e culminato con la qualificazione agli Europei tedeschi in programma in estate, in un girone con il Portogallo dominatore e la sorpresa Lussemburgo.
È dalla sua carriera, costruita principalmente come collaboratore tecnico e vice di Sarri, Spalletti ed Eusebio Di Francesco, che possiamo caldeggiare con sicurezza l'ipotesi 4-3-3. Il Napoli costruito dai primi due ha illuminato sfiorando e poi vincendo il campionato di Serie A. Sembrava costruito per durare a lungo e invece le scelte dirigenziali non hanno premiato un'evoluzione lineare.
De Laurentiis ha provato a restituire calma portando un volto amico (Mazzarri) dopo la novità Garcia, ma le aspettative di ripresa sono state disattese, peggiorando la situazione partenopea in campionato. Ora un nuovo tentativo, un ritorno di qualcuno che fino al 2022 (quando ha scelto di accettare la selezione della Slovacchia) aveva sempre lavorato nell'ombra dei colleghi più esposti.
Calzona conosce già l'80% della rosa. Parole di De Laurentiis che testimoniano la volontà di puntare su qualcuno che è legato al gruppo dei calciatori, che ha lavorato con loro tirandone fuori il meglio. Dopo i diversi tracolli, Walter Mazzarri aveva provato a passare a 3, ma il Napoli non era apparso nè più solido nè più equilibrato. La via, e risiede nel principio della scelta di Calzona, per il presidente azzurro deve essere quella del modulo che ha regalato soddisfazioni incontenibili ai tifosi.
Con Maurizio Sarri in azzurro conta in totale 148 partite, con Spalletti 47. Conosce davvero quasi tutta la rosa, fatta eccezione per le novità della passata stagione e quelle della corrente. Inoltre, l'approccio e il modulo usati anche con l'esperienza slovacca hanno già portato risultati. La Nazionale arrivava da una mancata qualificazione al Mondiale in Qatar, in un gruppo in cui il secondo posto dietro la Croazia era da contendersi con Slovenia e Russia (successivamente esclua). Dopo la delusione la scelta di affidare la gestione Calzona ha subito riazzerato le emozioni, trascinando la Slovacchia alla qualificazione ai prossimi Europei senza particolari patemi.
Nelle 14 sfide alla guida della selezione, il CT ha perso soltanto tre volte, all'esordio con l'Azerbaigian e nei due confronti con il Portogallo (entrambe sconfitte di misura). Per quanto concerne le altre 8 gare di qualificazione europea, ne ha vinte 7 pareggiandone soltanto una.
Come giocherà il suo Napoli?
Come quello di Maurizio Sarri o come quello di Luciano Spalletti? L'influenza di Sarri nella sua carriera è decennale, ma la mano di Spalletti su questi giocatori è per certi versi ancora visibile.
Se dovessimo provare a immaginare una formazione titolare sulla base dei riferimenti passati probabilmente sarebbe la seguente.
Probabile XI Napoli, Calzona, 4-3-3: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.
Se invece dovessimo immaginare un cambio modulo in un Napoli all'attacco per recuperare i punti di distanza dagli avversari in Serie A, probabilmente l'escluso sarebbe Piotr Zielinski e il modulo più offensivo negli interpreti il 4-2-3-1. Una soluzione per provare a far convivere con il tridente titolare anche uno tra Giacomo Raspadori e Cyril Ngonge, l'ex Verona è tra i più in forma della rosa.
Al di là di quelli che saranno gli interpreti, l'opzione Calzona è quella di una promozione di chi ha lavorato come collaboratore per tanti anni. Non vi assistiamo molto in Italia e, quando succede, è condita da una buona dose di scetticismo accompagnata dalla speranza che la vicinanza al tecnico che saluta possa aiutare a lasciare le cose immutate. Per il Napoli, dopo i tentativi Garcia e Mazzarri, si trattava di una delle poche opzioni rimaste a stagione in corso. Funzionerà?