Come ha giocato l'Italia U21 contro la Francia al netto degli errori arbitrali?
Togliamoci subito il dente. Sarebbe bastata la Goal-line Technology per uscire dalla sfida con la Francia con un pareggio. Gli azzurrini di Nicolato avevano, di fatto, agguantato il pari con il colpo di testa di Bellanova nei minuti di recupero, ma arbitro e assistente non hanno visto che il salvataggio di Castello Lukeba è avvenuto ampiamente dopo che la sfera aveva già superato la linea.
L'errore più eclatante, per cui sarebbe bastata una tecnologia presente da anni nei maggiori campionati europei, è stato preceduto da altri due abbastanza evidenti. Il fallo di Amine Gouiri, intervenuto in modo pericoloso su Okoli nell'avviare l'azione del 2-1 di Barcola e soprattutto, sul risultato di 1-1, un tocco di mano evidente nell'area francese del milanista Kalulu su colpo di testa di Pirola.
Tre errori evidenti che sono serviti a ricordarci quanto sia diventata frustrante la visione del calcio senza VAR. Quanto alcune sviste prima considerate accettabili, ora, con l'utilizzo intensivo della tecnologia in ogni settore, appaiano scandalose. Dente estratto, come ha giocato l'Italia?
Come ha giocato l'Italia?
Paolo Nicolato, CT degli azzurrini, ha dichiarato nel postpartita di fare fatica a parlare della gara, dell'inaccettabile assenza del VAR e che la sua squadra meritasse di più. Un commento breve e corretto, pur nella sua essenzialità.
L'Italia scesa in campo contro la Francia ha sorpreso soltanto per un paio di scelte: quella di Okoli al posto di Lovato e soprattutto l'assenza di Gnonto dal primo minuto. Bellanova era sicuro del posto a destra e Udogie ha vinto il ballottaggio con Parisi. In avanti sicuro del posto, almeno fino ad oggi nelle gerarchie, c'era Cambiaghi, che ha fatto coppia con Pellegri.
ITALIA (3-5-2): Carnesecchi; Okoli, Pirola (76' Cancellieri), Scalvini; Bellanova, Ricci (88' Colombo), Rovella (75' Miretti), Tonali, Udogie (88' Parisi); Pellegri, Cambiaghi (46' Gnonto). Ct. Nicolato
Il 3-5-2 di Nicolato contro il 4-3-3 di Ripoli. Fin dall'inizio sono stati i francesi a mantenere il possesso senza creare particolari pericoli. La qualità nel gioco si poteva dire superiore, ma le uscite degli azzurrini senza palla premiano inizialmente l'idea del Ct italiano, almeno nel contenere. La prima grande occasione infatti la costruisce l'U21 azzurra che con un colpo di testa di Giorgio Scalvini impegna seriamente Chevalier.
Poi però la qualità dell'attacco francese. Il gol di Kalimuendo è quasi impossibile da marcare. Kalulu crossa basso da destra, schermato da Bellanova e il collega del Rennes colpisce di tacco di prima intenzione, beffando sia Pirola che Marco Carnesecchi. Con il gol del vantaggio la sfida non cambia e l'Italia risponde con un'altra palla inattiva, trasformata in gol dal colpo di testa di Pellegri che vale il pari.
Nel primo quarto d'ora della seconda frazione l'Italia prova ad alzare il baricentro e conquista altre palle inattive, prima degli episodi e dell'errore di Udogie che porta al gol del definitivo 2-1. Poi il Finale con il cartellino rosso a Bade e il caotico discorso su errori arbitrali e occasioni sciupate.
Contro una compagine così forte, esaltata dalle parate di Chevalier, dalla velocità dei suoi interpreti difensivi, da un trio di centrocampo potenzialmente perfetto con Caqueret in regia e da un reparto offensivo strabordante di qualità, l'Italia ha giocato una buona partita. Si poteva fare di più? Come spesso accade, la risposta è ovviamente sì. Agli azzurrini è mancata la qualità nel possesso, in alcuni periodi della partita vi ha quasi rinunciato, forse per uno schieramento tattico in cui è più complicato alzare il baricentro e obbligare il ritmo alla squadra avversaria nella sua metà campo; forse per la necessità e l'abitudine ad andare in verticale con l'obiettivo di guadagnare metri e respirare.
Dopo il nuovo vantaggio francese l'Italia si è sbilanciata con il cambio offensivo Cancellieri per Pirola, che ha modificato il sistema degli azzurrini. Gnonto e il calciatore della Lazio hanno agito come esterni offensivi dietro la punta. Il fianco per i contropiedi della squadra di Ripoli era scoperto, ma l'U21 italiana ha creato tante occasioni, troppe per ricavare un solo gol.
Nelle interviste pre partenza per la Romania, Nicolato aveva dichiarato di saper utilizzare più sistemi di gioco per affrontare queste partite. La prima sensazione dopo l'esordio nel campionato europeo è che il trio a centrocampo, con questo modulo, non abbia funzionato molto. Cancellieri e Gnonto hanno sprecato, ma hanno anche influenzato in maniera positiva la gara. Le prossime sfide gli azzurrini saranno obbligati a vincerle e, per mettere subito pressione agli avversari, potranno ripartire dagli ultimi 20 minuti, con una sorta di tridente offensivo e un centrocampista in meno.
Tra i promossi Scalvini, Bellanova e Udogie (se proviamo a non pensare all'errore sul gol di Barcola per un momento) e anche Gnonto e Pellegri. Ci si aspettava di più Rovella, Ricci e Cambiaghi. Il prossimo appuntamento sarà domenica 25 giugno contro la Svizzera, uscita con 3 punti alla gara d'esordio contro la Norvegia; si tratta subito una sfida da dentro-fuori, riuscirà l'U21 a riprendersi ciò che gli è stato tolto contro la Francia?