Come potrebbe giocare il Napoli con Antonio Conte?

Antonio Conte
Antonio Conte / Francesco Pecoraro/GettyImages
facebooktwitterreddit

Nel quartier generale del Napoli si aspetta soltanto che qualcuno prema il bottone rosso per dare inizio a una rivoluzione. Che l'avvio di stagione di Rudi Garcia sia stato deludente è sotto gli occhi di tutti e magari Aurelio De Laurentiis, uomo di cinema abituato ai colpi di scena, potrebbe dare una scossa alla squadra esonerando il tecnico francese e sostituendolo con Antonio Conte, il profilo più alto e altisonante tra quello degli allenatori disoccupati.

Per ora non c'è nulla di certo. I retroscena parecchio fantasiosi già si sprecano, mentre i diretti interessati hanno rilasciato dichiarazioni parecchio sibilline, come quelle dello stesso patron azzurro che, seppur senza nominare Conte, ha detto che il cambio in panchina è un'ipotesi che sta considerando.

Proviamo dunque a pensare alle possibili soluzioni tattiche che l'ex Juventus e Inter potrebbe assumere alla guida dei campioni d'Italia.

Restare fedele ai suoi principi con il 3-5-2

Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia
Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia / Jonathan Moscrop/GettyImages

Il manifesto programmatico di Antonio Conte è il 3-5-2. Pressing costante per recuperare palla ed esterni che ricercano in maniera sistematica la punta che a sua volta gioca di sponda sono i principi che hanno fatto la fortuna dell'allenatore salentino. Ma potrebbe adottare queste soluzioni anche a Napoli?

Il tandem offensivo sarebbe composto da Osimhen e Kvaratskhelia, e già qui ci sarebbero dei dubbi visto che il georgiano, che finora ha giocato solo sulla fascia, dovrebbe ricoprire una posizione più centrale e gestire un traffico maggiore di difensori. Il nigeriano è poi un centravanti fenomenale quando c'è da aggredire la profondità e chiedergli di abbassarsi per dialogare con i compagni favorendo l'inserimento dei centrocampisti finirebbe col svilire le sue doti da velocista.

Inoltre, grandi perplessità avvolgono il reparto difensivo. A prescindere dalla situazione infortuni, il Napoli ha solo 4 centrali in rosa (Rrahmani, Natan, Ostigard e Juan Jesus), pochi per una squadra che vuole adoperare una linea a tre. Certo, si potrebbe adattare Mario Rui come braccetto, con Olivera quarto di centrocampo, ma così facendo verrebbe meno un'alternativa sulla sinistra. Insomma, la coperta sarebbe comunque corta. Infine, questo sistema di gioco finirebbe col mettere ai margini esterni puri come Politano e Lindstrom.

NAPOLI (3-5-2): Meret; Natan, Rrahmani (Ostigard), Juan Jesus (Mario Rui); Di Lorenzo, Zambo Anguissa, Lobotka (Cajuste), Zielinski (Elmas), Olivera (Mario Rui); Kvaratskhelia (Raspadori), Osimhen (Simeone). Allenatore: Antonio Conte.

Sfruttare tutto il potenziale offensivo con il 4-2-4

Giovanni Simeone, Giacomo Raspadori players of Napoli,...
Giovanni Simeone, Giacomo Raspadori / Vincenzo Izzo/GettyImages

Nei suoi inizi da allenatore a Bari e Siena, Conte ha adottato un 4-2-4 con un centrocampo roccioso e degli esterni a tutta fascia designati anche alla fase difensiva. Vista la rosa attuale del Napoli, il tecnico potrebbe rispolverare tale modulo pur di mantenere la linea difensiva con quattro giocatori; inoltre, in questo modo metterebbe la parola fine al triello che ogni settimana vede Osimhen, Simeone e Raspadori darsi battaglia per contendersi l'unico posto da titolare in attacco. Il Cholito e l'ex Sassuolo potrebbero alternarsi e dare manforte al nigeriano alleggerendogli inevitabilmente il peso delle marcature avversarie. Tuttavia, Osimhen ha bisogno di spazi da attaccare e la presenza di un partner offensivo e allo stesso tempo di due esterni potrebbe chiuderlo in una gabbia.

Di difficile gestione sarebbe anche la situazione a centrocampo, dove il trio dello Scudetto composto da Zambo Anguissa, Lobotka e Zielinski verrebbe inevitabilmente separato. Nel 4-2-4 c'è spazio solo per due mediani ai quali tra l'altro vengono richiesti tanta corsa e interdizione: compiti ai quali il camerunese potrebbe adattarsi, ma gli altri due farebbero sicuramente fatica.

NAPOLI (4-2-4): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (Juan Jesus), Natan (Ostigard), Olivera (Mario Rui); Zambo Anguissa (Zielinski), Lobotka (Cajuste); Politano (Lindstrom), Osimhen, Simeone (Raspadori), Kvaratskhelia (Elmas). Allenatore: Antonio Conte.

Il buon compromesso con il 3-4-2-1

SSC Napoli's Slovak midfielder Stanislav Lobotka and SSC...
Stanislav Lobotka, Piotr Zielinski / KONTROLAB/GettyImages

L'ultima esperienza di Antonio Conte è stata sulla panchina del Tottenham, dov'è subentrato a stagione in corso con una tempistica che sarebbe parecchio simile a quella del Napoli. Nel Nord di Londra ha trovato il modo per far coesistere la sua idea di calcio con i giocatori che aveva a disposizione. Con gli Spurs ha infatti mantenuto la difesa a tre ma è riuscito a far giocare contemporaneamente Kane, Son e Kulusevski, eliminando un centrocampista e inserendo una seconda punta in più.

A Napoli, Conte potrebbe schierare un tridente con le ali più strette per permettere ai quarti di sovrapporsi. Cambierebbe molto da un punto di vista tattico (ed è forse questo che vuole De Laurentiis), ma si tratta di cambiamenti che non andrebbero a snaturare più di tanto l'assetto attuale della squadra.

Gli unici dubbi riguardano la difesa, anche se magari a gennaio con l'arrivo di un nuovo centrale la situazione potrebbe cambiare, e a centrocampo, dove però Zielinski potrebbe approfittarne per giocare più alto, contendendo un posto da trequartista a Lindstrom e Politano, mentre Zambo Anguissa e Lobotka dovrebbero fare legna in mezzo.

NAPOLI (3-4-2-1): Meret; Natan, Rrahmani, Ostigard (Juan Jesus); Di Lorenzo, Zambo Anguissa (Zielinski), Lobotka (Cajuste), Olivera (Mario Rui); Politano (Lindstrom, Zielinski), Kvaratskhelia (Elmas, Raspadori); Osimhen (Simeone). Allenatore: Antonio Conte.

feed