Come potrebbe giocare il Tottenham di Antonio Conte
Dopo un inizio illusorio di stagione in Premier League, con tre successi consecutivi nelle prime tre partite e una prestigiosa vittoria col Manchester City, il Tottenham di Nuno Espirito Santo ha mostrato cali di tensione importanti e tali da allontanare gli Spurs dalla vetta: l'ultima debacle contro lo United, aggiunta alle sconfitte contro Crystal Palace, Arsenal, Chelsea e West Ham ha portato la dirigenza del club londinese a interrompere anzitempo il rapporto con l'ex tecnico del Wolverhampton.
Il Tottenham diventerà ancor più a tinte azzurre e, dopo Paratici, arriverà a Londra anche Antonio Conte, già indicato da ieri come a un passo dalla firma: sarà lui il nuovo tecnico degli Spurs, chiamato a riavvicinare il club alle parti più alte della classifica. Ma ci chiediamo ora come potrebbe giocare il Tottenham di Conte, protagonista del ritorno allo Scudetto dell'Inter col suo 3-5-2 prima dell'addio consumato in estate.
Come giocava il Tottenham con Espirito Santo
Gli Spurs hanno giocato 17 partite sotto la guida di Espirito Santo, tra Premier, Conference League e Coppa di Lega: i moduli più usati (14 volte, 7 e 7) sono stati il 4-3-3 e il 4-2-3-1, per certi versi dei veri marchi di fabbrica anche per la recente storia del Tottenham, mentre solo sporadicamente si è fatto ricorso al 4-3-1-2, al 4-3-2-1 e al 3-4-2-1, moduli utilizzati una sola volta a testa.
La linea difensiva a quattro è rimasta una certezza in 16 casi su 17, con Tanganga o Royal a destra (il primo più bloccato, il secondo più offensivo) e Reguilon a sinistra, al centro Dier è quello che ha trovato più spazio con uno tra Romero e Sanchez ad affiancarlo. Inizialmente, finché Espirito Santo ha puntato sul 4-3-3, a metà campo Alli, Skipp e Hojbjerg hanno trovato spazio con continuità, col solo Ndombelé che è andato poi a sostituire Skipp col passare delle partite. La situazione è cambiata col passaggio al 4-2-3-1, dove Skipp si è ripreso il posto per affiancare Hojbjerg in mediata, con Alli in panchina e Nndombelé sulla trequarti.
Nel reparto avanzato sia col 4-3-3 che col 4-2-3-1 Kane e Son erano ovviamente sicuri del posto, con Bergwijn preferito inizialmente a Lucas Moura e col brasiliano che ha gradualmente trovato più minutaggio, soprattutto nel 4-2-3-1, come ala destra. L'unica partita disputata con la difesa a tre, col Pacos de Ferreira ai playoff di Conference, ha visto gli Spurs in campo con una formazione decisamente rimaneggiata, con tante riserve in campo, ed è dunque poco significativa come precedente di riferimento.
Come potrebbe giocare il Tottenham con Conte
Il passaggio alla difesa a tre rappresenta dunque una svolta significativa pensando al Tottenham e alla sua storia recente, con Pochettino, Mourinho, Mason ed Espirito Santo, così come l'arrivo di Antonio Conte a stagione in corso non è da considerare un aspetto comune o banale, piuttosto una rarità.
L'esperienza di Conte come tecnico e la rosa che avrà a disposizione negli Spurs non lascia immaginare che l'ex tecnico di Juve e Inter, già protagonista in Premier col Chelsea, possa lascare inalterato lo stato delle cose: il 3-5-2 sembra in sostanza una diretta emanazione di questo cambio di guida tecnica, con diversi giocatori che potrebbero comunque esaltarsi e con una discreta possibilità di scelta in più reparti.
Lloris difenderà dunque i pali, con una retroguardia composta verosimilmente da Romero, Dier e Sanchez o Tanganga (più indietro l'esperto Davies, utilizzabile anche come terzino sinistro). A metà campo il terzetto Ndombelé, Hojbjerg, Dele Alli (pronto a rilanciarsi con Conte) sembra regalare garanzie, occhio però a Skipp come elemento capace di dare maggiore equilibrio alla squadra, da mediano, con Hojbjerg che a quel punto passerebbe mezzala al posto di Dele. Sulla fascia destra Emerson Royal appare un interprete ideale per il 3-5-2, con Doherty come alternativa naturale, mentre a sinistra Reguilon è certo del posto, col solo Davies come alternativa.
In avanti la coppia Kane e Son è già fatta e, al di là di infortuni e squalifiche, sarà quella titolare. Resta ovviamente da capire come se la giocheranno gli esterni offensivi come Lucas Moura, Bergwijn e Gil, ovviamente penalizzati dal passaggio al 3-5-2: solo il primo, in date circostanze, potrebbe giocare a tutto campo, soluzione però sulla carta troppo offensiva. Lo Celso, dal canto proprio, si alternerà a una delle mezzali in base all'avversario e alle qualità che serviranno.
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