Come si spiegano gli addii di Sabiri e Kokorin alla Fiorentina?

Sorprese di fine mercato in casa viola: Sabiri parte prima ancora di aver messo piede in campo
Sabiri
Sabiri / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Il mercato è chiuso? Potremmo pensarla banalmente così, ponendoci come centro del mondo e pensando meramente ai movimenti in entrata, ma ci sono situazioni che dimostrano come la sessione estiva abbia quest'anno una coda più movimentata che mai e di certo più intensa del previsto.

Lo sa bene la Fiorentina che, approfittando del mercato ancora aperto in altre realtà calcistiche, ha concluso due affari in uscita proprio in queste ore: per Abdelhamid Sabiri è già tempo di visite con l'Al Feiah (in Arabia Saudita), Aleksandr Kokorin dal canto proprio ha fatto ritorno all'Aris Limassol (proprio come accaduto lo scorso anno).

Due situazioni diverse ma che, potenzialmente, permettono di tracciare un filo conduttore all'interno dei movimenti viola, andando a ripescare del resto anche quanto accaduto con Jovic o con Terzic nelle settimane e nei mesi scorsi. La situazione di Sabiri è senz'altro quella più enigmatica e apparentemente oscura, considerando anche come Barone e Italiano non abbiano mai ammesso in modo esplicito che il giocatore fosse sul mercato.

Le voci sul suo possibile addio sono iniziate dopo l'esordio di Marassi, con ViolaNews e Radio Bruno che - in particolare - sottolineavano quanto fosse concreta l'idea di una sorprendente cessione (ancor prima di aver collezionato un minuto in sfide ufficiali coi viola).

Sabiri lascia i viola: l'annuncio a sorpresa

Tramontata la pista Empoli e chiuso il mercato (perlomeno nei principali campionati europei) sembrava che la situazione fosse rientrata e che, di fatto, i problemi fossero di natura prettamente fisica ma oggi - tramite l'appuntamento quotidiano con Buongiorno Viola Park (minuto 26.25 del video) - è stato di fatto annunciato il passaggio del talentuoso marocchino in Arabia.

Cioè che sorprende è il passaggio più che mai repentino tra un avvio di ritiro incoraggiante, col calciatore tirato a lucido e tra i migliori in amichevole, e un rapporto con Italiano che non sembra certo partito al meglio: secondo ViolaNews, infatti, dietro all'addio di Sabiri (prestito con diritto di riscatto) ci sarebbe proprio un rapporto complicato col tecnico, disposto dunque a rinunciare così presto a una risorsa tecnicamente valida come l'ex Samp, utilizzabile sia come sostituto di Bonaventura che più largo a sinistra.

Abdelhamid Sabiri
Sabiri / Gabriele Maltinti/GettyImages

Il tema del valore tecnico e della versatilità del marocchino, dunque, non lasciava immaginare un epilogo simile ma, evidentemente, nelle valutazioni di mercato viola (su input di Italiano) esistono aspetti che si legano più all'atteggiamento, alla disponibilità e alla capacità di essere parte del gruppo senza mugugni o mal di pancia.

Da Jovic/Terzic a Kouamé: estremi opposti

Come estremo opposto, in senso virtuoso, potremmo citare Christian Kouamé: le tante voci di mercato sull'ex Genoa emerse anche nelle ultime settimane, infatti, si sono sempre scontrate con la stima di Italiano verso il suo giocatore, stima ribadita anche in modo esplicito ("se dovessi andare in guerra porterei Kouamé", parola appunto del tecnico gigliato). Il discorso non è solo tecnico, dunque, ma trova una risposta fondamentale anche nel grado di affidabilità e abnegazione dimostrato nel corso dei mesi.

Jovic e Terzic
Jovic e Terzic / Simone Arveda/GettyImages

Un discorso che, come detto, può riallacciarsi anche a due altri addii: quelli di Terzic e Jovic, elementi che talvolta hanno palesato malumori per le scelte del tecnico e che - dunque - sono apparsi sacrificabili anche sulla scia di comportamenti ben diversi da quelli che Italiano si sarebbe aspettato, andandosi insomma a collocare sul fronte opposto rispetto a Kouamé (o ad altri gregari affidabili come ad esempio Duncan, sempre pronto quando chiamato in causa).

Kokorin riparte: una situazione diversa

La situazione di Kokorin si colloca su un piano differente e si lega probabilmente, in modo più palese, a valutazioni tecniche e a uno spazio chiuso da Nzola e da Beltran come terminali offensivi viola: il russo si è dato da fare durante il ritiro estivo, Italiano stesso lo ha ammesso apertamente e lo ha mandato in campo nei playoff di Conference, ma il minutaggio in viola sarebbe stato comunque ridotto e - nonostante i tre fronti su cui i viola giocheranno - Italiano sembra preferire un gruppo più snello e meno "dispersivo" da cui attingere. Un gruppo che, soprattutto, vede nei giusti atteggiamenti e nella capacità di reagire correttamente alle scelte del tecnico presupposti basilari, anche quando si tratta di compiere scelte di mercato.