Come stanno andando i colpi milionari del Chelsea?
Più di 600 milioni spesi tra sessione estiva e invernale e decimo posto in classifica. Si tratta del Chelsea, non di una squadra senza calciatori creata dal nulla per provare a insidiare le big europee. Eppure se si guarda al modus operandi della nuova gestione Todd Boehly, il risultato è proprio quello. Raccogliere il maggior numero di talenti possibile battendo ogni record precedente per quanto riguarda la spesa nel calciomercato di una singola stagione.
Alcune volte però i soldi non risolvono tutto. All'ottava giornata di Premier League la dirigenza dei blues ha sollevato Thomas Tuchel dall'incarico di allenatore, scegliendo l'allora tecnico del Brighton Graham Potter. Una decisione forte alla quale è seguita una scossa nel primo mese che ha provato a illudere tutti. Chi avrebbe scommesso su un Chelsea quasi senza obiettivi già a marzo?
Si tratta di una delle peggiori situazioni della storia recente dei blues, sicuramente la peggiore sei si fa riferimento al denaro investito. Comprare quasi senza vendere, ampliare una rosa già ricca di soluzioni, creando confusione, complicando scelte e gerarchie. Una squadra si costruisce attraverso dei criteri precisi, seguendo una linea decisionale (che poi può rivelarsi errata o giusta) che ne caratterizza l'identità. Al Chelsea, al momento, sembra mancare proprio quell'identità con la quale Thomas Tuchel aveva scalato le vette europee, piantando la bandierina dei blues in cima.
Le statistiche negative si sprecano e sono già diventate oggetto di vari meme sui social. Soltanto 6 gol nelle ultime 10 ore di calcio. 6 a confronto dei 18 segnati da Rashford o dei 50 del Manchester City dal 6 novembre a questa parte. Nelle ultime 15 uscite i blues hanno totalizzato 12 punti in classifica, una media da retrocessione, scongiurata soltanto da un inizio di stagione che, guardandolo oggi, sembra quasi positivo.
La nuova gestione è stata finora disastrosa e non sorprendono più di tanto le voci che vorrebbero un Graham Potter esonerato nelle prossime giornate. Il Chelsea non rischia la permanenza in Premier League, ma è davvero vicino al rimanere senza obiettivi nei prossimi mesi. Il Fulham, attualmente al settimo posto, dista 8 punti, mentre il Tottenham, al quarto, è lontano 14 lunghezze.
In Champions League l'andata degli Ottavi di Finale ha sorriso al Borussia Dortmund (1-0 Adeyemi) che volerà a Stamford Bridge forte dei due risultati su tre per passare il turno. Nelle coppe nazionali (FA Cup e Carabao) la squadra londinese si è fermata in entrambe le occasioni al terzo turno, uscendo in un sorteggio sfortunato che gli ha visto assegnare tutte e due le volte il Manchester City.
La formazione blues è caduta in una voragine che sembra averla inghiottita e spogliata di ogni certezza. Il cambio di ritmo i tifosi lo attendevano sia dal nuovo allenatore che dai nuovi acquisti, nella maggior parte dei casi deludenti. Salviamo da eccessive critiche gli interpreti difensivi (il Chelsea ha comunque la terza miglior difesa per gol subiti in Premier), nonostante ci siano state prestazioni individuali da rivedere in diverse delle ultime uscite; il problema degli ultimi tre mesi può essere banalmente ricondotto alla fase realizzativa.
Il Chelsea non segna. E se riflettiamo sugli onerosissimi acquisti di tutto il reparto, sorge spontanea la domanda: perché non è stato comprato un finalizzatore? Con Mount, Havertz, Pulisic e Ziyech già presenti in rosa, sono arrivati Aubameyang, Datro Fofana, Madueke, Sterling, Joao Felix e Mudryk per un totale di circa 240 milioni di euro. Giocatori fantasiosi che nella maggior parte dei casi, presi singolarmente, mantengono un livello assoluto sul quale si può difficilmente discutere e che, visibilmente, insieme stentano a tradurre il loro talento in eventi concreti.
Non sarebbe stato forse meglio rinunciare anche a 4 dei sopracitati e puntare il denaro a disposizione su un paio di investimenti tatticamente funzionali? A posteriori è più facile e il problema sarà, visto l'andazzo, risolto nella prossima sessione di calciomercato a dispozione dei blues. Nei maggiori campionati europei non mancano finalizzatori forti su cui puntare e una maxi offerta per Osimhen o Vlahovic, guardando alla v, non stupirebbe affatto.
Nell'ultima uscita contro il Tottenham, persa 2-0 al Tottenham Hotspur Stadium, il Chelsea si è presentato in campo con soltanto 4 novità nell'undici titolare rispetto alla passata stagione. Hanno giocato Kalidou Koulibaly, Enzo Fernandez, il cui valore l'ha imposto fin da subito come inamovibile, Joao Felix, che tra 3 mesi tornerà a Madrid dal prestito, e Raheem Sterling, infortunato per quasi tutta il 2023.
Per alcuni esclusi si è già parlato di bocciatura, per altri di impossibilità di scalare le gerarchie. Normale quando invece che due, si costruiscono praticamente tre squadre a livello numerico. Todd Boehly ha portato troppo valore al Chelsea, forse pensando all'equazione "tanti giocatori più forti = più risultati". A giugno bisognerà sfoltire e provare a scriverne un'altra sperando che il valore di tanti esuberi non si sia irrimediabilmente ridotto.