Commisso: "Senza stadio la Fiorentina vivacchia". Definiti gli impatti economici

Paolo Rattini/Getty Images
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Il futuro della Fiorentina passa dalla costruzione del nuovo stadio. Il presidente Rocco Commisso è pronto a investire 250 milioni di euro nel quartiere di Campo di Marte, incrementando così il valore immobiliare del 25% per la componente residenziale e del 60% per quella commerciale. La nascita del nuovo impianto genererà ricavi per il club viola e la città di Firenze per oltre 5 miliardi di euro.

Queste le dichiarazioni rilasciate da Commisso nel corso della conferenza stampa odierna, in cui ha illustrato gli impatti economici del nuovo Franchi: “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato tanto per preparare l’Italia e la Fiorentina a quello che vogliamo fare. A livello di ricavi, la Serie A è quarta nei top 5 campionati europei. La Fiorentina, nel 2008-2009, a livello di ricavi era subito dietro ai 20 top club d’Europa, mentre oggi siamo oltre il quattrocentesimo posto. La cosa più interessante è Tottenham e Manchester City, da quando hanno fatto il loro stadio hanno raddoppiato o quadruplicato i loro ricavi. In Italia tutti mi dicono di andare in Champions, ma a livello di ricavi, la Fiorentina è ottava, e questo è un dato strettamente collegato ai risultati che si ottengono in campo".

NUOVO STADIO – “Non c’è riconoscenza nel mio lavoro, nessuno a Firenze ha speso come me per la Fiorentina. Le cose devono prendere la via giusta, per regalare alla città un nuovo impianto. Dalla parte della politica e del comune servirebbe un aiuto, io non voglio i soldi del comune, ma non mi vengano a dire come fare. Io vi giuro che i turisti arriveranno a vedere il nuovo stadio Franchi, mentre oggi non viene nessuno a vedere le scale elicoidali”.

COMUNE – “Il comune ha la responsabilità di gestire il flusso del traffico, i parcheggi e la tramvia, io dovrò trovare lo spazio per la parte commerciale, e non è affatto impossibile. Con gli standard Uefa, ci devono essere 20 mila metri quadrati dentro lo stadio per i servizi, quindi ne dovremo prendere 30 mila da fuori”.

Gabriele Maltinti/Getty Images

ENTUSIASMO – “Farmi perdere tempo e di mettermi i bastoni tra le ruote, rischia di farmi passare l’entusiasmo. Io voglio fare una cosa veloce, per regalare alla città qualcosa di bello quando ancora sono vivo. Mia moglie mi dice sempre che si deve distruggere lo stadio, e anche a me piacciono le cose nuove. Dobbiamo portare il Franchi ad essere uno degli stadi moderni. Tutte queste difficoltà mi stanno innervosendo molto, posso anche capire la Soprintendenza, ma si stanno comportando in maniera sbagliata. La politica ora ha la responsabilità di dare lavoro alla gente, noi vogliamo dare lavoro".

PROGETTO – Si deve buttare tutto giù fuorchè due o tre cose, la torre di Maratona e un paio di scale elicoidali. Dovremo stare attenti alla posizione, alla situazione sismica e alle regole Uefa. In questo momento, infatti, la tribuna coperta non rispetta le regole per le competizioni Uefa. Voglio che tutti sappiano che il Franchi, in questo momento, è la prima opzione che abbiamo, poi nel caso lavoreremo per Campi Bisenzio”.

OBIETTIVI - "Se non mi faranno fare lo stadio, la Fiorentina è destinata a vivacchiare, e io non sono venuto qui per questo. Entro due mesi voglio andare a Roma a presentare il nostro progetto per il Franchi".


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