Con Donnarumma il PSG ha risolto un problema? Sì, quello che non aveva
Il calcio da che mondo è mondo è un gioco che prevede la presenza in campo di undici giocatori per squadra e, a quanto pare, il Paris Saint-Germain coltiva un'ambizione inedita e rivoluzionaria: far sì che questi undici siano tutti portieri. Chissà che, nelle segrete stanze della dirigenza, qualcuno si figuri un undici composto esclusivamente da marcantoni coi guanti che possono permettersi di prendere il pallone con le mani (aiuterebbe senz'altro), spiegherebbe così come un solo club possa trovarsi in rosa un elenco infinito di "numeri uno".
Nella stragrande maggioranza dei casi, più probabilmente in tutti, si direbbe che un club reduce dall'ingaggio di Gigio Donnarumma, miglior giocatore di Euro 2020 all'unanimità, abbia "risolto il problema portiere". Un parere che, in questo caso, esce meno spontaneo: per il semplice fatto che Pochettino un problema portiere non lo aveva affatto. L'unico problema sembra quello di trovare un senso ai sette portieri in orbita prima squadra (senza includere la promozione del 2002 italiano Denis Franchi) e di spiegare come questi non siano, di fatto, la classica schiera di riserve e comprimari ma un gruppo di rappresentanti più che degni, e lautamente pagati, della categoria. Tutti elementi che tra l'altro, in un contesto di mercato come quello attuale, sarà realmente difficile piazzare altrove.
Il caso di Keylor Navas è certo quello più eclatante, sia che la si voglia vedere dal punto di vista del valore del giocatore che da quello finanziario: il costaricano, da due stagioni numero uno del PSG, è peraltro fresco di rinnovo fino al 2024 e percepisce uno stipendio da 7,2 milioni di euro netti a stagione, cifre che in qualsiasi altro club sarebbero riservate a un titolare fisso tra i pali. Ed è proprio così che si sente Navas, ancora titolare, nonostante l'arrivo di uno dei migliori portieri del mondo, protagonista assoluto di un Europeo vinto grazie alle sue parate decisive. Immaginare una mera alternanza tra Ligue 1 e Champions League appare comunque curioso, considerando a quel punto come i 12 milioni a stagione percepiti da Donnarumma finirebbero per ripagare solo un impiego "part-time", seppur di prestigio.
Il discorso non si esaurisce con Navas però: Alphonse Areola, in attesa di un trasferimento, guadagna più di 4 milioni a stagione mentre Sergio Rico ha un ingaggio vicino ai 2 milioni. A questi, potenziali titolari in molte squadre anche di primo piano di tutta Europa, si aggiungono anche profili come Letellier e il giovane polacco Bulka. Un quadro della situazione che rende il PSG più affine a una collezione di pezzi pregiati che non a un gruppo di calciatori, anche all'insegna di una costruttiva concorrenza che, in questo caso, assume il profilo di una formazione All-Star distante dalle abitudini calcistiche. La condizione a cui si è arrivati, insomma, non fa che rincarare la dose di pressioni già presenti sul Paris Saint Germain, rimasto anche quest'anno senza il sogno del successo in Champions e senza quella Ligue 1 che sulla carta appariva scontata: il circolo vizioso che si attiva è quello di essere sempre più costretti a vincere, come unico risultato possibile, con tutte le conseguenze che anche Euro 2020 ha reso ben chiare, per chi non aveva altra soluzione se non quella di essere primo a tutti i costi.