Concorrenza Biraghi-Parisi: priorità dimenticate o dichiarazione d'intenti viola?

I viola stanno per assicurarsi Parisi: un dualismo deleterio col capitano o un colpo che fa ben sperare per il mercato che verrà?
Fabiano Parisi
Fabiano Parisi / Nicolò Campo/GettyImages
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Un cliché noto quanto spesso azzeccato ci ricorda quanto sia facile, andando a far la spesa, dimenticarsi di acquistare proprio quel che serviva: si esce per comprare un litro di latte e si torna a casa - magicamente - con due etti di prosciutto, perdendo del tutto per strada il punto iniziale della questione, il motivo per cui si era usciti.

In casa Fiorentina, sul fronte del mercato, sta succedendo qualcosa di simile: da settimane si parla di priorità, si stilano liste, s'individuano obiettivi strategici e ora, invece, le vie del mercato tracciano un percorso diverso, una strada dettata dall'opportunità e da un insieme di fattori che si incrociano e che (al di là dei bisogni stabiliti a priori) spingono ad affondare il colpo.

Parisi in viola: il colpo che non ti aspetti

In mezzo alle voci sul possibile dopo-Amrabat, su Cabral e Jovic in bilico, sull'alternativa a Terracciano ecco emergere, contro ogni pronostico, il profilo di Fabiano Parisi. Non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno in senso assoluto, la Fiorentina insomma lo segue da tempo con attenzione, ma due fattori lasciavano immaginare come il laterale mancino campano fosse proiettato verso altri lidi: la concorrenza di big come la Juventus e la Lazio da un lato, la presenza di un punto fermo come capitan Biraghi dall'altro.

Vincenzo Italiano, Cristiano Biraghi
Italiano e Biraghi / Gabriele Maltinti/GettyImages

Due indizi che, sorprendendo, sono stati spazzati via dalla realtà del mercato e delle occasioni che questo sa proporre: in senso assoluto, del resto, investire 11 milioni su un profilo promettente e made in Italy appare chiaramente un'opportunità da cogliere (trattandosi poi di un classe 2000). Un'opportunità per certi versi anche simbolica, pensando alla "vocazione italiana" spesso espressa da Commisso ma non sempre tradotta nei fatti (e all'imminente trasferimento al Viola Park, come luogo dedito ad esaltare i talenti di casa nostra).

Il tema del prossimo dualismo con Biraghi emerge dunque in modo dirompente, anche perché il più esperto laterale e attuale capitano rappresenta uno dei punti fermi della formazione di Italiano: sommando i minuti collezionati in tutte le competizioni si tratta del giocatore più utilizzato (4000 minuti complessivi), ancor più di Terracciano o di altri elementi imprescindibili come Dodò, Amrabat e Milenkovic.

Dal crossatore...al dribblomane

Un dato che, in sé, poteva far pensare che il ruolo di terzino sinistro fosse l'ultima delle priorità viola, l'ultimo dei pensieri degli uomini mercato. In questo senso, per sfuggire dal paradosso, ci vengono incontro diversi aspetti del tutto logici: da un lato il dato anagrafico e l'idea di Parisi come elemento su cui puntare a lungo termine, d'altro canto la possibilità di maturare ancora accanto a un riferimento del ruolo come Biraghi, ancor di più una perfetta coerenza col modo che Italiano ha di intendere il ruolo di esterno basso.

Fabiano Parisi
Fabiano Parisi / Gabriele Maltinti/GettyImages

Un elemento che, per il tecnico viola, deve apparire propositivo per sua natura, orientato alla partecipazione attiva al gioco, come abbiamo imparato a capire sia con Biraghi (leader assoluto per numero di cross effettuati in Serie A) e con Dodò dall'altra parte. Una prospettiva che intriga, dunque, pensando alle qualità di Parisi a livello tecnico e di dribbling: proprio in quest'ultimo fondamentale il terzino empolese vanta un terzo posto nell'ultima Serie A, riferendoci in particolare ai 61 dribbling riusciti, sopravanzato soltanto da Kvaratskhelia e Leao (meglio di funamboli come Laurienté o Felipe Anderson, per citarne due).

La rapidità, la facilità di dribbling e la tecnica di base trovano poi un contraltare importante anche nella generosità, nell'agonismo e in una capacità nelle letture difensive cresciuta rispetto al passato (aspetto individuato spesso come punto critico). Curiosamente l'ultimo step della sua crescita può essere individuato proprio nel numero più che mai ridotto di cross tentati e riusciti, sottolineando come Parisi preferisca avventurarsi in azioni in solitaria o appoggiarsi sul compagno dopo essere arrivato sul fondo, senza andare al traversone.

Investimento ridondante o garanzia di futuro?

Un chiaro punto di distacco rispetto a Biraghi che, al di là dei miglioramenti necessari nella crescita del giovane ex Avellino, regalerà anche soluzioni diverse e alternative a Italiano, dandogli modo di sfruttare un laterale basso dalla spiccata propensione offensiva ma dall'indole differente rispetto a quella del "crossatore seriale". Il punto cardine, nel racconto di un simile colpo, risiede insomma nella doppia lettura che potenzialmente se ne può dare: investimento in un ruolo già coperto od occasione da non farsi sfuggire, a prescindere dalla presenza di Biraghi.

Prendendola da quest'ultimo punto di vista, peraltro, la sorpresa Parisi può rappresentare anche una buona iniezione di fiducia rispetto al mercato che verrà: l'idea di essersi mossi con decisione su un ruolo già coperto lascia intuire come, quando servirà riempire le caselle più sguarnite, gli uomini mercato risponderanno presente tenendosi anche al di fuori da quella galassia di nomi ipotizzati nelle ultime settimane, con la capacità di sorprendere e di agire fuori dagli schemi mediaticamente (e spesso superficialmente) stabiliti.