Coppa Italia, Milan scatenato o Lazio rinunciataria?

Milan - Lazio
Milan - Lazio / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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Il Milan schianta la Lazio grazie alla doppietta di Olivier Giroud e ai gol di Leao e Kessié, e si qualifica alla semifinale di Coppa Italia, dove affronterà l'Inter in quelli che saranno il 3° e il 4° derby della stagione.

Il 4-0 di San Siro parla di un match a senso unico, dominato in lungo e in largo dai rossoneri. In effetti è proprio così: salvo qualche tentativo velleitario, i biancocelesti non si sono mai visti dalle parti di Maignan e la netta vittoria è frutto di una grande prestazione da parte dei padroni di casa.

Capita spesso che una squadra decida di snobbare la Coppa Italia per concentrarsi sul campionato, ma, leggendo le formazioni ufficiali, non si aveva la sensazione che la Lazio volesse farsi eliminare di proposito. In campo c'erano tutti i titolari a disposizione, salvo Luis Alberto al quale è stato concessa un'ora di riposo per far spazio a Basic.

AC Milan vs Lazio - Coppa Italia
Milan - Lazio / Anadolu Agency/GettyImages

Certo, il Milan ha disputato una gara davvero intensa, cavalcando l'onda dell'entusiasmo nata dalla rimonta nel derby di sabato scorso. Tuttavia, su almeno due dei quattro gol c'è lo zampino della difesa biancoceleste che ha concesso occasioni in maniera fin troppo altruista.

Quello di una retroguardia eccessivamente frangibile è un problema ormai atavico per Maurizio Sarri che si ritrova giocatori inadatti per la sua filosofia di calcio. Lo si vede nel secondo gol di Giroud, nato grazie a un Marusic che guarda soltanto il pallone senza immaginare minimamente che alle sue spalle ci sia un colosso francese di un metro e novantatré.

Le disattenzioni non bastano però a spiegare il perché di una debacle così clamorosa. Forse la Lazio ha perso la partita ancor prima di scendere in campo. Cioè quando in conferenza stampa Sarri si è scagliato prepotentemente contro il format della Coppa Italia che - parafrasando le sue parole - sarebbe controllato dai poteri forti. Se l'allenatore non crede nella competizione, perché dovrebbero farlo i calciatori?

Adam Marusic
La nostra espressione quando vediamo la difesa biancoceleste / Jonathan Moscrop/GettyImages

Quindi è stata solo colpa dei demeriti dei capitolini? Certo che no. Con una prestazione simile, il Milan avrebbe raggiunto la semifinale contro chiunque. La Lazio è semplicemente la malcapitata di turno. I rossoneri si sono affidati ai due uomini più in forma - Rafael Leao e Olivier Giroud - che non si sono tirati indietro e hanno regalato a Stefano Pioli l'opportunità di avvicinarsi ulteriormente a quello che è un grande obiettivo stagionale.

Non è stata però solo una sera di conferme. A San Siro, il tecnico ha anche provato a recuperare qualche pedina che era rimasta un po' indietro. In campo sono tornati Rebic e Tomori che mancavano da diverso tempo per dei problemi fisici, ma soprattutto è tornato il vero Franck Kessié che ha messo da parte la delusione per l'eliminazione dalla Coppa d'Africa e i dubbi sul suo futuro per siglare il gol del definitivo 4-0.

Se dovessimo stabilire se la gara di ieri sia frutto di un Milan schiacciasassi o di una Lazio rinunciataria, opteremmo principalmente per la prima opzione. I rossoneri hanno avuto di fronte una squadra che non ha i mezzi per onorare due competizioni e che probabilmente sarebbe stata eliminata comunque; tuttavia, con una partita del genere difficilmente non avrebbero centrato il passaggio in semifinale.


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