Coric racconta la sua verità sull'esperienza alla Roma e critica Pinto e Mourinho

Ante Coric
Ante Coric / Soccrates Images/GettyImages
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La fine del contratto di Ante Coric è stata vista come una liberazione da parte dei tifosi della Roma. Arrivato cinque anni fa, sul centrocampista croato c'erano altissime aspettative visto che in patria lo paragonavano a Modric, ma in giallorosso non si è mai imposto e, dopo i numerosi prestiti tra Spagna, Olanda e Slovenia, è rimasto svincolato.

In un'intervista rilasciata a Il Tempo, Coric risponde a chi lo accusa di essere rimasto alla Roma fino ad oggi solo per prendersi tutti i soldi previsti dal suo contratto, ma non sono mancate neanche bordate nei confronti del general manager Tiago Pinto e dell'allenatore José Mourinho.

Come hai preso l'addio alla Roma? "Sto bene, mi sto allenando ogni giorno duramente. Sì, la mia avventura alla Roma è finita o meglio, come direbbero i tifosi della Roma, la mia “vacanza” è finita. E negli ultimi  anni non posso dargli torto, ma è stata una decisione del club, non mia. È una lunga storia….ma non voglio parlar male di nessuno, devo solo dire grazie alla Roma nonostante le sole 3 presenze".

Sul paragone con Modric di qualche anno fa: "Nuovo Modric? Certe qualità le devi poi dimostrare in campo. E a Roma, purtroppo,  non ho mai  avuto la possibilità di farlo".

Sull'atmosfera dell'Olimpico: "Giocare in quello stadio è sempre stato un sogno. Avrei dato tutto per giocare di più con la maglia della Roma, sentire l’urlo dello stadio mentre chiama il mio nome. Avrei fatto di tutto, credimi".

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Hai dei rimpianti? "Per avere dei rimpianti devi giocare. Avrei meritato sicuramente un po’ più di spazio, ma è andata così. Devo dirti che non sono stato molto fortunato. Ho avuto diversi infortuni, in alcune squadre non mi sono trovato bene, come al Venlo, ma non avevo molte opzioni, era la Roma a scegliere per me. E ogni volta che tornavo a Trigoria speravo di poter avere la mia chance. Ma non è stato così".

Sul rapporto con Mourinho e Pinto: "Non ci crederai ma non ho mai parlato con Mourinho. Mai. E non ho mai avuto l’occasione di parlare con Tiago Pinto. Se ci pensi è strano, un giocatore sotto contratto che non parla con l’allenatore e con il direttore sportivo. Pinto non ha mai voluto incontrarmi ed è una scelta che ho rispettato"

Sugli ultimi giorni in giallorosso: "Non voglio dire nulla di negativo, ma è stato un momento difficile. Sentirmi dire che non potevo entrare all’ingresso principale ma utilizzare l’ultimo cancello... beh non ti fa sentire un calciatore, ti senti come uno che ha creato problemi al club ma io non li ho mai creati. Non so perché questo tipo di accanimento ma non dirò mai nulla di negativo nei confronti del club e dei tifosi".

Pinto dice che sei rimasto solo per i soldi, è vero? "Se il direttore sportivo dice che sono rimasto a Roma solo per i soldi, e non è vero, ma è normale che credano a lui e vengano a insultare me sui social. È una grande bugia e vale anche per Bianda, un ragazzo splendido, ma non voglio entrare nel merito. Ho cercato di rifugiarmi nella mia famiglia: ora ho una splendida figlia".