Cos'è il Football White Paper e come impatterà sul futuro del calcio inglese?

Premier League
Premier League / Catherine Ivill/GettyImages
facebooktwitterreddit

Nell'immaginario ormai radicato e diffuso, in ambito italiano, siamo abituati a percepire il contesto del calcio inglese come un mondo idilliaco e come un faro a cui tendere in modo naturale: la Premier League rappresenta, del resto, la lega di riferimento del panorama europeo e l'ambizione massima per ogni calciatore.

Non mancano però, al di fuori del clamore mediatico e della percezione esterna al Regno Unito, criticità e temi vissuti come delicati (se non drammatici) di tanti protagonisti che fanno parte proprio di quel mondo, quello del calcio inglese, tanto da reclamare un intervento del Governo o comunque delle linee guida da rispettare per correggere il tiro.

Cos'è il Football White Paper?

Una delle criticità riguarda le proprietà e il modo in cui i club sono gestiti, tanto da immaginare una possibile regolamentazione del tema con l'introduzione (ormai prossima) di un White Paper da parte del Governo inglese. In sostanza si tratterà di avere a disposizione dei criteri che indichino se un soggetto sia o meno adatto ad avere il controllo di un club della Premier League o delle serie inferiori, se un potenziale proprietario abbia modo di garantire un futuro e una gestione sostenibile e solida alla società. Si tratterà, soprattutto, di avere un organo indipendente chiamato a esporsi su tali questioni.

Esistono più fronti che hanno condotto a individuare l'esigenza di una mossa politica, con la pubblicazione di un White Paper relativo al calcio e dunque di indicazioni chiare sulle prossime mosse sul fronte legislativo. La scintilla di partenza si può individuare in quanto emerso da una relazione basata sul pensiero dei tifosi, una review di cui si è fatta carico l'ex ministra dello sport Tracey Crouch e che è stata pubblicata nel novembre del 2021. I nodi cruciali di partenza, riferendosi a tale relazioni, sono tre e riguardano:

  • Il fallimento del Bury nel 2019 (e conseguenti conseguenze sull'economia del territorio)
  • La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19
  • Il tentativo nell'aprile del 2021 di istituire una Superlega europea, con potenziali conseguenze pesanti sul panorama calcistico nazionale.

Il documento completo: la fan led Review of Football Governance

A partire da tali criticità il documento presenta approcci strategici per affrontarle e superarle, approcci che passeranno da un necessario passo della politica (appunto il White Paper di prossima pubblicazione). Nelle 160 pagine della relazione si citano dunque passaggi chiave per il futuro del calcio inglese e si individuano le risposte del Governo ai vari input:

  1. Assicurare sostenibilità a lungo termine del sistema calcistico tramite l'istituzione di un ente regolatore indipendente del calcio inglese (IREF).
  2. Assicurare la sostenibilità del calcio professionistico attraverso la supervisione (dell'IREF) delle regole finanziarie in tale contesto.
  3. L'IREF stabilirà nuovi criteri per garantire che proprietari e dirigenti dei club possano perseguire la suddetta sostenibilità a lungo termine all'interno della singola società.
  4. Il calcio necessità di nuovi meccanismi e nuovi strumenti preordinati per perseguire gli obiettivi indicati nei primi due punti.
  5. Il calcio deve garantire maggiore uguaglianza e inclusività attraverso piani d'azione stabiliti dall'IREF.
  6. I tifosi dovranno essere considerati una parte integrante della gestione del club e consultati in sede decisionale.
  7. I club rappresentano il loro territorio e deve dunque essere garantita una tutela dei simboli degli stessi club.
  8. I meccanismi di ridistribuzione sono cruciali per il futuro del calcio a lungo termine e la Premier League deve garantire il proprio supporto all'intero sistema calcistico.
  9. Il calcio femminile deve essere trattato con pari dignità e dovrà avere una relazione apposita.
  10. Maggiore attenzione per le condizioni dei calciatori che si ritirano e per il loro sostegno (soprattutto in giovane età).

I punti accolti dal Governo

I punti accettati a livello governativo sono nello specifico quelli relativi a: sostenibilità a lungo termine e necessaria istituzione di un ente regolatore indipendente, rafforzare i criteri di valutazione di proprietari e dirigenti, nuovi strumenti di governance, creazione di un'apposita relazione sul calcio femminile. Gli altri punti citati dalla relazione hanno comunque ricevuto il supporto del Governo, inteso come volontà di far propri tali aspetti aspettandosi però il contributo di altri enti e organizzazioni (autorità calcistiche e società, ad esempio).

In sostanza il Governo potrebbe recepire gli input e le indicazioni della review attraverso: nuovi criteri di valutazione su chi sia o meno adatto a divenire proprietario di un club, con riferimento anche all'integrità del soggetto oltre alle necessarie tutele finanziarie; creazione di dirigenze "ombra" che diano modo ai tifosi di avere voce in capitolo nella gestione dei club; maggior coinvolgimento dei tifosi negli ambiti simbolicamente più importanti di un club (nome, logo, maglie); riequilibrare la distribuzione degli introiti per rafforzare l'intera piramide calcistica e non aumentare il divario già presente.

La ridistribuzione della ricchezza nella piramide del calcio inglese

Un nodo particolarmente importante risulta quello relativo al meccanismo di solidarietà e all'accordo tra Premier League, EFL e Football Association, in sostanza i tre diversi livelli del calcio inglese. Il White Paper propone appunto l'istituzione di un ente che regoli il sistema di redistribuzione in assenza di un accordo raggiunto tra le parti, accordo a cui si sta lavorando e su cui le associazioni stanno discutendo. L'obiettivo è quello di creare un cosiddetto New Deal For Football, spiega The Sun, per individuare un nuovo sistema di distribuzione da parte della Premier alle altre componenti della piramide calcistica inglese.

La pubblicazione del White Paper è stata rinviata e potrebbe aver luogo il prossimo 20 febbraio, non tanto per cambiamenti relativi al documento stesso quanto per differenti urgenze e tavoli di lavoro prioritari per il Governo, spiega l'Independent.