Cosa è emerso dal summit tra Ibrahimovic, Furlani e Moncada (e senza Fonseca)?

Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic
Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Non basta una vittoria per dimenticare un avvio di stagione negativo. Dopo il 4-0 rifilato al Venezia in campionato, il Milan ha compiuto un passo indietro, facendosi prima rimontare e poi travolgere dal Liverpool all'esordio in Champions League. Il risultato maturato a San Siro preoccupa fino a un certo punto - d'altronde ci può stare una sconfitta contro una delle squadre più forti del mondo - ma il campanello d'allarme è arrivato ancora una volta dall'atteggiamento dei giocatori, continuamente indolenti, e la loro disposizione tattica confusa, priva di qualsivoglia forma d'identità. Una situazione che costringe la dirigenza a fare delle profonde riflessioni.

Vertice dirigenziale nella notte

Stando infatti a quanto riportato da calciomercato.com, dopo il 3-1 con i Reds, la squadra e Paulo Fonseca hanno lasciato quasi subito l'impianto, ma Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor del Fondo RedBird che ieri sera si è autodefinito "il boss che comanda", il direttore sportivo Geoffrey Moncada e l'amministratore delegato Giorgio Furlani si sono trattenuti ben oltre la mezzanotte per un summit d'urgenza tenutosi nella pancia del Meazza.

Derby decisivo per Fonseca?

Oggetto di discussione è stato ovviamente il futuro di Fonseca che, dopo un pre-campionato promettente con tre vittorie di spessore contro City, Barcellona e Real Madrid, fatica a ingranare e a trovare la giusta alchimia con i giocatori. La dirigenza rossonera non ha preso decisioni forti, preferisce prendersi ancora un po' di tempo, ma con ogni probabilità il risultato e la prestazione nel Derby della Madonnina di domenica sera saranno cruciali per il futuro del tecnico portoghese.


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