Cosa farà Pogba? La riduzione di pena in caso di patteggiamento
Paul Pogba ha ufficialmente richiesto le contro-analisi in seguito alla positività al testosterone riscontrata dal testi antidoping al termine di Udinese-Juventus del 20 agosto. Una mossa prevedibile, già preannunciata dalla sua agente Rafaela Pimenta, ma che potrebbe servire soltanto a guadagnare tempo per decidere il da farsi.
Come ha infatti rivelato Giuseppe Capua, presidente della commissione federale antidoping della FIGC, ad Adnkronos Salute, le possibilità che ci siano stati errori e che il test sia in realtà negativo sono praticamente prossime allo zero. Il nuovo esito si conoscerà tra circa una settimana e in questi giorni il centrocampista francese si metterà d'accordo con la sua equipe di legali sulla strategia difensiva da adottare.
Secondo il regolamento, Pogba rischia 4 anni di sospensione dall'attività sportiva agonistica. Una squalifica che potrebbe dimezzarsi qualora si riuscisse a dimostrare la non intenzionalità del gesto, ma secondo La Gazzetta dello Sport sarà difficile riuscirci visto che il testosterone non è contenuto nelle pomate cicatrizzanti.
Il patteggiamento resta dunque l'ipotesi più accreditata. Pogba potrebbe ammettere di aver assunto sostanze dopanti e passare la palla a procura nazionale antidoping e Wada. In quel caso la pena non solo potrebbe scendere a 2 anni, ma potrebbe addirittura essere di un solo anno se il francese convincesse il procuratore antidoping Pierfilippo Laviani della "non intenzionalità". Ma questo non sarà affatto semplice.