Cosa potrebbe dare Joao Pedro alla Nazionale italiana

Joao Pedro
Joao Pedro / MB Media/GettyImages
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"Amo l'Italia, ma non ho mai pensato di giocare per la Nazionale. Non credo di meritarlo"

Con queste parole, proferite a Calciopedia lo scorso maggio, Joao Pedro aveva di fatto spazzato via ogni voce circa una sua possibile convocazione per l'Italia. Eppure, sembra che l'attaccante del Cagliari abbia cambiato idea, dato che nelle ultime ore si parla di lui come possibile rinforzo per il roster offensivo di Roberto Mancini.

Joao Pedro ha sempre aspettato la convocazione del suo Brasile, ma, complice un reparto troppo affollato nei verdeoro, nessuno degli ultimi CT l'ha mai preso in considerazione. Alla fine, gioca in Sardegna dal 2014, parla italiano fluentemente, i suoi figli sono nati qua, sua moglie è siciliana: l'Italia è la sua seconda casa. Ecco perché il capitano dei rossoblù starebbe pensando di proporsi alla Nazionale per dare una mano in vista dei temibili spareggi.

Cagliari Calcio v UC Sampdoria - Serie A
Joao Pedro abbraccia suo figlio dopo una vittoria / Emanuele Perrone/GettyImages

Ma Joao Pedro può essere davvero d'aiuto alla causa Azzurra?

I numeri di Joao Pedro e la sua collocazione nel 4-3-3 di Mancini

Dopo la notizia sulla presunta convocazione di Joao Pedro in Nazionale, ho letto di numerosi scettici che si lamentavano della crisi in cui è scivolato l'attacco dell'Italia.

"Prima avevamo Toni, Inzaghi e Paolo Rossi, ora dobbiamo implorare nientemeno che Joao Pedro!": i commenti erano più o meno questi.

Bisogna però far presente che il brasiliano ha segnato 41 gol nelle ultime 3 stagioni di Serie A e che, soprattutto, ha trascinato praticamente da solo uno dei Cagliari più modesti (per usare un eufemismo) della storia verso delle salvezze impronosticabili. Inutile girarci intorno: senza il brasiliano, i sardi sarebbero in Serie B già da un pezzo.

Cagliari Calcio v UC Sampdoria - Serie A
Il rigore realizzato contro la Sampdoria / Emanuele Perrone/GettyImages

Naturalmente, Joao Pedro non è la chiave di volta per risolvere i problemi offensivi della Nazionale. Per l'Italia non sarà di certo quello che Lewandowski è per la Polonia o Haaland è per la Norvegia. Anzi, il classe '92 non è nemmeno una prima punta pura.

Agli inizi della sua carriera, veniva spesso usato come esterno largo a sinistra, per far sfruttare le sue capacità nei dribbling e i suoi passaggi. Poi il raggio d'azione si è progressivamente spostato verso la porta e ora Joao gioca stabilmente in un tandem d'attacco. Per esprimersi al meglio ha infatti bisogno di un partner con cui fraseggiare e questa caratteristica stona un po' con gli schemi della Nazionale.

Appare difficile trovare un'esatta collocazione per il brasiliano nel 4-3-3 di Mancini. Potrebbe giocare come esterno, come ha già fatto in passato? No, prima di tutto perché non potrebbe mai togliere il posto a Insigne, ma, escluso questo, lontano dall'area di rigore Joao Pedro è poco incisivo; ergo non risolveremmo niente.

Allora conviene schierarlo prima punta? Questo avrebbe decisamente più senso, visto che Immobile in Nazionale segna poco e che i suoi sostituti sono perfino meno prolifici del bomber biancoceleste. Lasciar fuori un Raspadori ancora in fase di crescita, un Belotti completamente fuori fase o uno Scamacca che non gioca titolare nemmeno col Sassuolo per convocare un attaccante che segna almeno 15 gol da 3 anni può rivelarsi una mossa lecita.

Perché Joao Pedro in Nazionale non convince...almeno per ora

Non si può però trascurare un fattore importante: Joao Pedro non ha mai giocato una partita di livello internazionale. Certo, ha vinto la Copa America Under 17 con quel Brasile in cui veniva tranquillamente considerato sullo stesso livello di Neymar e Coutinho, ma a quel successo del 2009 non ha mai dato seguito una partecipazione in Champions o Europa League. Per l'italo-brasiliano, esordire con gli Azzurri sarebbe praticamente un primo giorno di scuola, con conseguenti gambe tremanti e difficoltà d'ambientamento.

L'Italia si appresta invece a disputare partite in cui servono giocatori pronti, gente che può da subito fare del proprio meglio. Non è il momento migliore per convocare il brasiliano.

Inoltre, Mancini non può permettersi di lasciar fuori un altro attaccante per far spazio a Joao Pedro, non può tradire la solidità di un gruppo che si è venuto a formare nel corso del tempo. Per gli spareggi serve uno spogliatoio compatto e non sono ammessi nuovi arrivati. Tuttavia, i numeri e le prestazioni dell'attaccante del Cagliari non possono non essere tenute in considerazione dal Commissario Tecnico per i futuri impegni dell'Italia, anche per il Mondiale...se ci arriviamo.


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