Cosa può dare Sabiri alla Fiorentina di Italiano? Ruolo e prospettive
Le principali novità all'interno della Fiorentina, negli ultimi giorni, riguardano l'inizio dell'esperienza del Viola Park e i primi passi della squadra viola all'interno del centro sportivo ancora in attesa di inaugurazione. Pochi volti nuovi in gruppo, al netto dei ritorni dai prestiti, e un gran numero di conferme per una squadra che ha dimostrato di non necessitare di veri e propri stravolgimenti quanto di innesti mirati.
Di fatto il solo volto nuovo in assoluto ai nastri di partenza è quello di Abdelhamid Sabiri, acquistato nel mercato invernale dai viola ma rimasto in prestito alla Sampdoria e - dunque - arrivato solo adesso agli ordini di Vincenzo Italiano.
La seconda metà di stagione vissuta alla Samp, un periodo critico sia dal punto di vista della squadra che personale, poteva far temere che il marocchino arrivasse fuori condizione: titolare da agosto a ottobre, i problemi fisici e il rapporto compromesso con la piazza hanno fatto sì che, da fine ottobre in poi, Sabiri collezionasse solo pochi minuti in campo, diventando un separato in casa all'interno del contesto blucerchiato.
Una prospettiva, questa, ribaltata immediatamente dai fatti e dalla condizione palesata dal centrocampista offensivo, apparso motivato e tirato a lucido per questa nuova avventura, anche grazie al lavoro svolto in solitaria nelle scorse settimane per farsi trovare pronto da Italiano.
Anche Joe Barone ha sottolineato le buone impressioni destate da Sabiri, sia a livello di corsa che di atteggiamento nelle prime sedute, l'interrogativo principale adesso riguarda la collocazione tattica dell'ex Samp all'interno del 4-3-3 o del 4-2-3-1 di Italiano.
In che ruolo giocherà Sabiri nella Fiorentina?
Lo stato delle cose, all'interno del gruppo viola, presenta da un lato un chiaro vantaggio per il marocchino e dall'altro un ostacolo già delineato a priori: il bonus è rappresentato proprio dai due moduli utilizzati da Italiano, due assetti che possono permettere a Sabiri diverse soluzioni, potendo agire come mezzala dalla propensione offensiva nel 4-3-3 o come trequartista nel 4-2-3-1 (collocazione sulla carta ideale). Il tutto senza sottovalutare, un po' come accadeva per Saponara, l'idea di un impiego da esterno offensivo a sinistra, pronto ad accentrarsi e a dare creatività al gioco viola.
Il potenziale rovescio della medaglia è dovuto semplicemente alla concorrenza sia come mezzala che come trequartista: Bonaventura, Castrovilli e Barak sono tutti calciatori che, per caratteristiche, possono occupare gli stessi ruoli del marocchino, come del resto è accaduto nell'ultima stagione.
Paradossalmente qualche spazio in più potrebbe aprirsi proprio come ideale successore di Saponara, con la possibilità di partire largo a sinistra e di accentrarsi per sfruttare il piede forte (il destro) sia coi tiri dalla distanza che per ispirare i compagni: l'idea di un esterno con indole da fantasista, del resto, non è lontana dalla prospettive di Italiano.
Tutte ipotesi che del resto si pongono in linea con quanto espresso dal diretto interessato, pronto a definire "perfetto per le sue qualità" il calcio espresso dalla Fiorentina di Italiano. Al contempo lo stesso Sabiri, quando arrivò alla Samp, ammise una doppia natura: indole da trequartista puro ma possibilità (e volontà) di agire da mezzala per essere più nel vivo del gioco, riuscendo comunque a inserirsi e a non perdere l'opportunità di collezionare gol e assist.
Di fatto la Fiorentina sa di avere a disposizione un vero jolly offensivo di qualità, che saprà ritagliarsi il suo spazio e che dovrà - prima di tutto - allontanare voci e critiche legate a un atteggiamento spesso più rivolto a sé che non all'insieme, un'indole "indisciplinata" oltre che creativa: i primissimi giorni e la preparazione svolta in solitaria, da questo punto di vista, stanno dando credito alla voglia di riscatto del calciatore.