Cosa sta frenando il ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan?

Ibra
Ibra / Anadolu Agency/GettyImages
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Il 2-2 del Maradona lascia qualche strascico non certo positivo in casa Milan, anche al di là della rimonta subita nella ripresa dopo un ottimo primo tempo e del suo peso sulla classifica rossonera. La reazione di Leao e di Giroud al momento del cambio si colloca a una grande distanza da un passato (neanche troppo lontano) in cui lo spirito coeso del gruppo faceva la differenza in senso positivo.

L'edizione odierna del Corriere della Sera traccia un fino conduttore legato proprio al gruppo e al ruolo che, ad esempio nell'anno dello Scudetto, ebbe Zlatan Ibrahimovic: per questo, oggi, servirebbe una figura dirigenziale che conosca le dinamiche di campo e che possa aiutare a rasserenare gli animi. Il Milan vorrebbe un ritorno dello svedese, aspetto ormai noto, e in questo senso i consensi sarebbero unanimi (col benestare dello stesso Pioli).

Ibra e il ritorno al Milan: cosa manca?

Porte aperte e colloqui in corso da tempo, dunque, ma il quotidiano si sofferma a questo punto sulla posizione di Ibrahimovic. Non si tratta di un discorso di stipendio o di ruolo specifico, ad oggi, ma della necessità di conciliare i nuovi impegni rossoneri con la vita di Ibrahimovic da uomo d'affari (con tanto di nodo connesso ai contratti pubblicitari dello svedese).

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Resta poi solo sullo sfondo la questione del ruolo, che appare comunque risolvibile e non appare al momento una criticità: quel che è certo è che Ibrahimovic vorrebbe tornare da protagonista e non da comprimario, per poter fare la differenza anche fuori dal campo.