Il Covid torna a far paura: la variante Delta fa tremare l'Europeo
Le immagini degli stadi arrivate dalle gare di Euro 2020 ci hanno finalmente fatto ritrovare (quasi) la normalità che eravamo abituati a vivere prima dell'avvento del Covid e della pandemia poco più di un anno e mezzo fa. Tutto merito del calo dei contagi e dei decessi arrivato con l'avanzare della campagna vaccinale che hanno spinto i governi europei a togliere alcune delle restrizioni anti-contagio.
Ma è una gioia effimera, perchè il Covid ha "regalato" un altro colpo di coda con la variante Delta (ex indiana) che, in primis in Inghilterra, ha riportato il livello dei contagi a qualche mese indietro, anche se i vaccini stanno rallentando di molto ospedalizzazioni e decessi. E in questo senso ha fatto discutere la scelta di Boris Johnson di aprire ancor di più Wembley ai tifosi. Un problema che però riguarda anche altre nazioni, visto che l'Europeo per la prima volta nella storia è itinerante. I più colpiti al momento sono stati i tifosi danesi e finlandesi presenti a Copenaghen e a San Pietroburgo, e l'emersione dei focolai ora fa paura. A preoccupare di più è il nord Europa e si discute anche sull'opportunità di aprire gli impianti, soprattutto in Finlandia dove circa 100 tifosi sono risultati positivi al Covid di ritorno dalla in trasferta in Russia.
E per questa sera l'allarme si "sposta" in Olanda, visto che alle 18 ad Amsterdam è in programma la prima gara degli ottavi di finale tra Danimarca e Galles, con alcuni positivi alla variante Delta tra i danesi che avevano assistito alla gara con la Russia. Il tracciamento dei contagi è cominciato e alla "Cruijff Arena" sono attesi 4400 tifosi della Danimarca.
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