Cristiano Ronaldo: da adolescente magrolino a uno dei più grandi di tutti i tempi
Quando Cristiano Ronaldo tornò a Manchester dopo il Mondiale del 2006, sembrava più alto, forte e imponente. Se nelle sue prime stagioni da professionista era ancora un ragazzino, adesso era diventato un uomo. Il merito fu soprattutto di Sir Alex Ferguson che, come aveva fatto in passato con Eric Cantona, lo prese sotto la sua ala protettiva.
Quell'estate tutti i tifosi temevano che avrebbe lasciato il club a causa di un battibecco con Wayne Rooney dopo che il Portogallo aveva eliminato l'Inghilterra ai rigori. Un penalty fu realizzato proprio da Ronaldo che si girò verso la panchina e fece un occhiolino agli avversari in segno di sfida.
Nonostante ciò, i due giovani attaccanti seppellirono l'ascia di guerra e si apprestarono a iniziare quella che sarebbe stata la stagione della loro definitiva consacrazione. Tutto fu già chiaro dalla partita d'esordio, quando lo United sconfisse il Fulham 5-1.
Ma il processo di crescita - sia mentale che fisica - di Ronaldo era iniziato già da tempo. Tra tutti gli allenatori (Ferguson in testa) che possono dire di aver svolto un ruolo importante nella carriera del portoghese, non va però sottovalutato il lavoro svolto da Walter Smith.
Quando CR7 era solo un ragazzino magrolino, il suo talento e il suo potenziali non erano in discussione, ma era ancora egoista e frettoloso sotto pressione. Smith, che è stato temporaneamente assistente allenatore di Ferguson durante il primo anno di Ronaldo con i Red Devils, abolì i falli durante le partitelle di allenamento e questo cambiò inevitabilmente il suo modo di giocare.
All'inizio della stagione 2996/07, lo United partiva sfavorito rispetto al Chelsea. I Blues erano campioni in carica e in estate avevano ingaggiato giocatori di livello mondiale, mentre i Red Devils avevano ceduto Ruud Van Nistelrooy senza acquistare un sostituto. Ma Ferguson aveva fiducia nel talento di Ronaldo e Rooney, e le due giovani stelle lo ripagarono segnando 23 gol a testa tra tutte le competizioni, vincendo la Premier League e concludendo rispettivamente al terzo e al quarto posto nella classifica cannonieri.
Prima dell'avvio del campionato, Ronaldo era stato oggetto di critica per via della sua scarsa incisività in zona gol. Il portoghese riusciva a seminare il panico tra la difesa avversaria, ma non riusciva quasi mai a capitalizzare a rete o a servire dei cross precisi per i compagni. Inutile dire che in quella stagione mise a tacere tutti i suoi detrattori.
Ma se il titolo vinto nel 2006/07 lo aveva reso un giocatore dalle ottime qualità, quella seguente lo ha invece consacrato come uno dei migliori al mondo, come dimostra la vittoria del Pallone d'Oro.
Ai 42 centri in 49 partite e a un altro scudetto si aggiunse anche il successo in Champions League. Ronaldo sbagliò dal dischetto nella finalissima tutta inglese con il Chelsea, ma il suo gran gol di testa dopo un'elevazione impressionante fu decisivo per protrarre la gara ai rigori.
Dopo aver flirtato con il Real Madrid per tutta l'estate, è rimasto per un'altra stagione per mantenere una promessa a Ferguson, vincendo un'altra Premier con lo United. Quando i Red Devils lo cedettero per la cifra record di 94 milioni di euro - una somma sbalorditiva all'epoca - molti tifosi erano convinti di aver appena fatto un vero e proprio affare. Era difficile immaginare che il portoghese avrebbe bissato i numeri della stagione 2007/08 anche in Spagna, figuriamoci superarli più e più volte. Ma le cose sono andate proprio così.
Ronaldo ha segnato 53 gol in 54 presenze nel 2010/11, 60 in 55 la stagione successiva, 55 in 55 l'anno dopo, poi 51 in 47, 61 in 54, 51 in 48 e così via. Nei suoi 9 anni in Spagna ha segnato una media di 50 gol a stagione. Semplicemente ridicolo. Per non parlare poi di tutti i record che ha infranto in Champions League.
5 Palloni d'Oro, 5 Champions, 7 scudetti e una miriade di altri premi individuali o di squadra. Ha dimostrato di essere l'uomo delle grandi occasioni più e più volte e ha continuato a dimostrarlo anche con la Juventus; in particolare quando ha segnato tre gol contro l'Atletico Madrid, ribaltando la sconfitta per 2-0 dell'andata.
Ogni estate si vociferava di un suo ritorno all'Old Trafford e puntualmente i fan dello United ci credevano tutte le volte. Dopo il ritiro di Ferguson, i Red Devils erano alla disperata ricerca di qualcuno che arrivasse e salvasse la situazione, e solo Ronaldo sembrava in grado di trasformare da solo le fortune di un club.
Tuttavia, è stato solo quest'estate - dopo che i blogger del Manchester City, i forum dei fan, gli ex giocatori e i podcaster davano per certo l'arrivo di Ronaldo - che l'accordo è finalmente avvenuto.
Era come il giorno di Natale. Il terrore di vedere una leggenda dello United vestire la maglia del City era davvero troppo grande. Ovviamente il suo prime è finito da un pezzo, ma un Ronaldo in declino è ancora meglio di tanti altri in circolazione.
Ronaldo è il giocatore più decisivo di tutti i tempi e lo sta ancora dimostrando allo United. La prima volta ha segnato il gol vittoria contro il Fulham all'ultimo minuto mentre lo United lottava per il titolo del 2007; l'anno seguente ha siglato la prima rete nel match con il Wigan, regalando ai Red Devils un altro scudetto; e nel 2009 una sua doppietta a contribuito alla rimonta contro il Tottenham, decisiva per il successo finale.
Questa volta, la differenza è che i gol che sta segnando chiaramente non porteranno lo United al titolo, ma più e più volte è salito in cattedra quando conta, soprattutto in Europa.
Ha segnato 13 gol in 18 presenze in tutte le competizioni, trascinando il Manchester United verso gli ottavi di Champions praticamente da solo. In particolare ha segnato una rete al 95° contro il Villareal, decidendo anche la partita di ritorno, e con una doppietta ha permesso ai Red Devils di rimontare un 2-0 con l'Atalanta.
Solo tre giocatori hanno segnato più gol di Ronaldo in Premier League in questa stagione e il suo contributo è stato determinante nei match contro Arsenal e West Ham.
Nella sua prima esperienza allo United ha beneficiato del carisma dei tanti campioni presenti nello spogliatoio, ereditando da loro la mentalità vincente e ora sta provando a fare lo stesso con i suoi nuovi compagni. In passato Jadon Sancho, Mason Greenwood e Marcus Rashford hanno ammesso di considerare Ronaldo un modello da prendere come riferimento; immaginate quanto miglioreranno grazie alla possibilità di allenarsi ogni giorno con un campione del genere.
Quando lo United vinse il Triplete nel 1999, molti di quei giocatori acclamarono Cantona come il loro eroe, perché rappresentava una continua fonte d'ispirazione.
Non si può negare che i giorni migliori di Ronaldo siano ormai un lontano ricordo, ma quando hai un giocatore con queste qualità ed esperienza, il suo valore per la squadra supera quello che porta in campo, ma riguarda invece quello che insegna ai tanti giovani che gli stanno accanto. La sua eredità è sotto gli occhi di tutti, ma ha ancora il tempo e la motivazione per ottenere qualcosa di più, sia per se stesso sia per coloro che sono in campo con lui.
"Questi tifosi sono speciali", ha detto quando ha iniziato la seconda vita all'ombra di Old Trafford. "Spero che possano dare una mano alla squadra quando ne avremo bisogno. Noi qui in campo faremo del nostro meglio e cercheremo di vincere cose importanti.
"Ecco perché sono qui: non sono in vacanza, vincere prima era bello ma sono qui per vincere ancora. Sono capace. Sono pronto a partire".
La storia calcistica di Ronaldo non è ancora finita. Noi ne saremo testimoni e ci riteniamo davvero fortunati.
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