Da Thiago Motta a Vlahovic e Soulé: Walter Sabatini analizza le mosse della Juventus
Intervistato da Tuttosport, il direttore sportivo Walter Sabatini ha analizzato alcuni aspetti della Juventus. Dall'arrivo di Thiago Motta che in poco tempo ha dato la sua identità alla squadra, alla possibilità che Vlahovic possa toccare quota 20 gol passando anche per il caso Rabiot - ancora senza squadra - e il futuro di Matias Soulé, lontano dai bianconeri.
"Thiago Motta alla Juventus sta riproponendo ciò che si è visto a Bologna. Una squadra compatta, forte, con le idee chiare nel disegno tattico, con concetti di gioco precisi. Ha il suo spartito che impone con grande autorevolezza: quello che ha fatto lui a Bologna l'anno scorso difficilmente mi è capitato di osservarlo in carriera. Ho visto squadre giocare alla grande, come il Napoli di Spalletti, però vedere giocare l'anno scorso il Bologna a tratti era impressionante, sembrava imbattibile. In poco più di un mese Thiago Motta ha costruito già una Juventus incredibile".
"Sono convinto che Vlahovic segnerà almeno 20 gol. Motta ha fatto trovare la porta anche a Zirkzee, che ha tante qualità ma non era un goleador prima di trasferirsi a Bologna, ma con Thiago è andato in doppia cifra. Per come vedo Vlahovic sono sicuro che farà tanti gol. Invece non avrei speso quasi 60 milioni di euro per Koopmeiners: non sono investimenti ai quali ero abituato durante la mia carriera da dirigente. Io prendevo giocatori di altro livello di partenza, un giocatore con queste cifre non l'avrei mai preso ma non discuto il valore di Koopmeiners: a me nel calcio piace vedere le prodezze dei ragazzi, magari presi da altri continenti. È ovvio che Koopmeiners, essendo un top dell'Atalanta, sarebbe stato pagato così tanto. Ci sono altre operazioni di mercato che mi emozionano maggiormente, anche della Juventus. Per esempio Cabal per me è un grande colpo: giocatore forte che veniva dalla Colombia quindi con meno cultura calcistica specifica, però si è dimostrato subito all'altezza a Verona. Alla Juventus può fare un ulteriore salto di qualità. Prendere un calciatore fatto e finito non fa per me, io ho la mia idea calcistica tra talent scout e plusvalenza. Però non ho vinto lo Scudetto".
"Soulé è un calciatore fantastico. Non so se l'avrei tenuto: il ragazzo doveva andare a giocare. Faccio un esempio: Dani Olmo. Quando è andato alla Dinamo Zagabria tanti avevano delle perplessità: io stesso ero a dir poco meravigliato. Poi ho capito che era una scelta giusta: ha giocato in Champions League da titolare in tutte le partite, si è trasformato come uomo e giocatore acquisendo esperienza e bagaglio tecnico. Anche Soulé poteva rimanere, ma ha preso una decisione per il suo futuro dopo l'esperienza al Frosinone, ora dovrà alzare il livello perché la Roma ti schiaccia se non sei all'altezza".
"A me Rabiot piace molto, lo volevo portare alla Roma. Era fatta, poi ho litigato con la mamma e la cosa saltò. Se non un giocatore come lui non trova squadra significa che qualcosa nel mercato sta cambiando: sono situazioni estreme poco prevedibili. Sono segnali di cambiamento nella mentalità dei dirigenti e forse anche dei tifosi".