Dai 40 milioni alle promesse di Al-Thani: la verità sulla cessione della Sampdoria
Il futuro della Sampdoria è ancora tutto da scrivere. A preoccupare i tifosi blucerchiati non sono solo i risultati negativi ottenuti sul campo (una vittoria, tre pareggi e otto sconfitte), ma anche la complessa situazione societaria che non garantisce una progettualità a medio-lungo termine. Ricapitolando: nei primi giorni del dicembre 2021 l'ex presidente Massimo Ferrero viene posto agli arresti domiciliari dalla Procura di Paola (in Calabria) e il club doriano finisce nelle mani del trustee Gianluca Vidal, commercialista veneziano già membro del CdA della Sampdoria. Una persona che conosce l'ambiente e ha l'arduo compito di occuparsi - insieme all'advisor Banca Lazard - di trovare un nuovo acquirente. Nel frattempo, a traghettare il club verso la tanto ambita rinascita è Marco Lanna, indimenticata leggenda dell'unico Scudetto vinto nel 1991.
Grazie a lui si riscopre la tradizione, i tifosi si riavvicinano alla Samp, nonostante la frattura causata in passato da Ferrero, e la squadra di Marco Giampaolo ottiene la salvezza in Serie A. Nel mese di giugno si entra nel vivo della trattativa per la cessione: il gruppo Cerberus si affianca a Redstone Capital e svolge la due diligence per poter entrare in data room e dare vita all'operazione. Malgrado i grossi passi in avanti, le due cordate si tirano indietro sul più bello a causa di alcuni vincoli legati agli immobili di Ferrero, che sarebbero rientrati nel pacchetto.
La delusione è tanta, perché lo stesso Lanna pensava di risollevare le sorti della Sampdoria in pochi mesi. E invece si ritrova a fronteggiare un mercato estivo deficitario, privo di soldi da investire e fatto esclusivamente di cessioni (Morten Thorsby e Antonio Candreva su tutti) e calciatori prelevati in prestito (molti di questi attualmente infortunati come Ignacio Pussetto e Harry Winks). Ma a riaccendere la speranza del popolo doriano è una voce che riguarda l'interessamento di Khalid Faleh Al-Thani nei confronti della Samp. La notizia ha subito generato euforia e, al contempo, sollevato alcuni dubbi nella testa degli addetti ai lavori. CdA della Sampdoria compreso.
Per quale motivo, infatti, lo sceicco del Qatar dovrebbe affidarsi a gente come il produttore cinematografico Francesco Di Silvio, una piccola azienda piemontese Console&Partners e uno sconosciuto studio notarile di Ginevra? Pensieri più che legittimi da parte di chi non vuole più rivivere l'incubo Ferrero. Dubbi confermati anche dal modo in cui è stata condotta la trattativa: niente analisi dei conti, presunto bonifico da 40 milioni di euro in arrivo (Vidal lo aspetta da due mesi...) e troppe promesse di persone che - a detta loro - non vorrebbero ottenere alcun ruolo all'interno dell'organigramma societario. I punti oscuri della vicenda restano tali, nessuno si premura di dare spiegazioni né di fare chiarezza sulla questione. E allora non resta che attendere e sperare nello sceicco Al-Thani.
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