Dal campo alla stampa: Commisso vs Tuttosport, così si accende Fiorentina-Juve
- Tuttosport e i titoli provocatori all'indirizzo della proprietà viola
- Commisso risponde e tira in ballo il bilancio della Juve
Cosa può accendere la miccia dell'attesa? Da dove può ravvivarsi il fuoco nel conto alla rovescia verso una sfida speciale? Si tratta in genere di dinamiche distribuite tra campo, spogliatoio e tifoserie: parole ben assestate alla vigilia, accorati discorsi motivazionali del tecnico di turno, città disseminate di striscioni e curve pronte a compattarsi. Si è visto di recente poi, in occasione di Inter-Roma, come il ritorno di un ex - vissuto come traditore - possa smuovere nel profondo una piazza, possa accentrare su di sé il peso simbolico di una partita.
Dentro Fiorentina-Juventus ci sono pezzi di tutto questo, ce ne sono senz'altro tracce, soprattutto considerando il ritorno a Firenze di Dusan Vlahovic e Federico Chiesa, passati dal ruolo di pupilli a quello di nemici e ormai identificati col bianconero come segno di stigma (e si è visto del resto coi tanti cori ad hoc di mercoledì, al Viola Park). C'è però una particolarità tutta italiana, una peculiarità che ci suggerisce qualcosa delle dinamiche che trascendono il campo: lo scontro si fa dialettico e si sposta sui media, traducendosi in un curioso botta e risposta tra uno dei principali quotidiani sportivi italiani - Tuttosport - e la proprietà viola.
Due racconti diversi
Schermaglie, queste, che ci offrono diversi spunti di riflessione e che gettano luci e ombre sull'una e sull'altra parte in causa. C'è innanzitutto qualcosa di grottesco e di adolescenziale in uno scambio di battute che parte dalle prime pagine, in una stampa che si veste da troll, c'è qualcosa di contraddittorio e di surreale nell'utilizzare il Viola Park - in linea teorica un motivo d'orgoglio per un sistema calcistico caratterizzato da noti problemi di infrastrutture - per farne l'oggetto di rivendicazioni logicamente traballanti e di malcelata ironia.
"Che bello il Viola Park. L'ha pagato la Juve..." potrebbe essere l'intervento social di un tifoso intenzionato a provocare e invece, curiosamente, è il titolo in prima pagina di Tuttosport del 3 novembre 2023. O ancora: "Commisso, perché ti arrabbi?" (4 novembre 2023) come prosecuzione di questo dialogo tra prime pagine e prese di posizione ufficiali. Evidentemente non si tratta delle prime tappe di un dibattito ormai aperto da anni, quello che vede come protagonisti il patron viola Rocco Commisso e il sistema italiano dei media, così come non si tratta della prima occasione in cui il presidente gigliato si trova a parlare della Juventus.
Da un lato il quotidiano assegna ai bianconeri un ruolo "virtuoso": hanno pagato profumatamente i talenti viola e hanno dunque contribuito, seppur inconsapevolmente, alla costruzione del centro sportivo della Fiorentina. D'altro canto Commisso risponde in modo perentorio e segue tutt'altra narrazione: quella di una Juve che - dato un bilancio in rosso - non può certo porsi come esempio corretto e positivo di investitore, di mano santa e provvidenziale sul calcio italiano.
Commisso e la Juve: benzina sul fuoco
Diventa da un lato surreale che si assegni un ruolo alla Juve di fronte a un investimento come quello sostenuto per il Viola Park, considerando un patrimonio da 7,8 miliardi di euro (da Forbes) quale quello di Commisso, d'altro canto il rapporto che il presidente viola ha creato con la stampa - nel tempo - presta il fianco a una deriva dialettica così "fuori dagli schemi", così irrituale. Sorprende principalmente che un quotidiano utilizzi il tema del Viola Park come pretesto di provocazione, anziché carpirne il peso per la crescita del movimento calcistico italiano, incappando tra l'altro anche in un curioso inciampo retorico.
La Juventus - seguendo il racconto di Tuttosport - può fregiarsi di aver contribuito a un tale investimento ma, di fondo, un simile titolo suona implicitamente come l'ammissione di investimenti sbagliati/eccessivi da parte del club bianconero (niente da rivendicare come esempio di gestione virtuosa). Una posizione che tra l'altro non rende merito al valore dei calciatori oggetto di compravendita sull'asse viola-bianconeri: la Juventus non ha donato quelle somme alla Fiorentina, ha semplicemente speso per assicurarsi importanti risorse tecniche, com'è normale che sia nelle logiche del mercato. Nessun regalo, insomma.
Il tutto senza considerare - dimenticanza ingombrante - la fotografia oggettiva che ci propone il presente (coi bianconeri esclusi dalle coppe europee). L'attuale necessità bianconera di fare scelte societarie all'insegna della sostenibilità, strategia ormai conclamata, dimostra come sia illogico restituire una Juve come faro economico/finanziario del calcio italiano: la situazione presente, in sostanza, rappresenta il conto di storture passate. La dinamica che va poi a instaurarsi, quella del botta e risposta e del contrattacco indirizzato alla Juve, sposta poi il discorso sullo scontro "istituzionale" e riesce ad esacerbare ancora gli umori, anziché contestualizzare il discorso a quello di semplice inciampo mediatico (poiché di questo effettivamente si parla).
Un dibattito, questo, che va a inserirsi - come detto - in rapporti già ampiamente spigolosi tra la proprietà viola e il mondo della stampa, con frequenti polemiche (con Commisso e le associazioni di categoria sui due fronti) e con un atteggiamento tutt'altro che prudente e tiepido da parte del proprietario della Fiorentina. In questo caso la marcia di avvicinamento a Fiorentina-Juve, dunque, s'infiamma per questioni di contorno più che di campo: da un lato per l'evidente aura provocatoria e a tratti fallace (nella forma e in parte nella sostanza) che circonda i titoli di Tuttosport, d'altro canto per un Commisso che sceglie la via del contrattacco indirizzato alla Juve stessa più che al quotidiano torinese, tornando nuovamente a esprimersi sulle dinamiche legate al club bianconero (e cadendo, per certi versi, nel tranello).