Dall'abbondanza alle scelte contate: anomalia Fiorentina sulla trequarti
L'affermazione sempre più salda e conclamata di Giacomo Bonaventura, come ideale interprete del ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 di Italiano, nasconde per assurdo un lato meno lieto o persino oscuro per le prospettive della Fiorentina. Un risvolto attualmente lampante ma che, fino a poche settimane fa, sarebbe apparso del tutto alieno e inverosimile rispetto alle cose viola: è idea comune, del resto, che i viola abbiano un abbondante novero di soluzioni sulle trequarti o come mezzali offensive, potendo contare su un largo numero di interpreti adatti per simili compiti. Un ritornello che poteva corrispondere al vero, fino a poche settimane fa appunto, che adesso perde di valore e - di fatto - perde pezzi.
Come si è arrivati da una situazione di abbondanza allo status diametralmente opposto? Inizialmente, approcciandosi alla stagione, la Fiorentina partiva sì dalla certezza Bonaventura sulla trequarti ma, al contempo, sapeva di poter contare su Barak, su Castrovilli e sul nuovo arrivato Sabiri. Tutti elementi che, tra l'altro, risultano/risultavano validi interpreti anche in qualità di mezzali, sottolineando la vocazione notoriamente offensiva e intraprendente dei viola di Italiano. Qualcosa però si è rotto e, come spesso accade, a forza di dare per scontato un aspetto si finisce, nel tempo, per perderlo di vista e per non accorgersi dei cambiamenti (soprattutto di quelli meno graditi).
Barak, Castrovilli, Sabiri: un ruolo, tre casi
Al netto dell'arrivo del versatile Infantino, utilizzabile anche come vice-Bonaventura, la Fiorentina ha dovuto fare i conti con vicissitudini tutt'altro che auspicabili relative agli altri interpreti sulla trequarti. Partendo da Barak ci sottolinea come il suo campionato sia destinato a iniziare in netto ritardo, senza peraltro aver svolto la preparazione: il rientro in gruppo si avvicina (avverrà nell'arco di un paio di settimane) ma, prima di un ritorno a pieno ritmo nelle rotazioni, servirà tempo. Si sottolinea peraltro come lo stesso Barak, un po' a sorpresa, sia stato associato a un potenziale addio ai viola e un approdo alla Lazio (poco prima di metà agosto).
A proposito di infortuni e di addii merita un capitolo a parte la posizione di Castrovilli, passato al Bournemouth (come epilogo di una telenovela contrattuale che non arrivava al dunque) ma tornato alla base per l'esito negativo delle visite mediche, per un ginocchio che non convinceva i medici inglesi. Il verdetto delle visite è poi stato seguito, nell'arco di pochi giorni, dall'operazione a cui l'ex numero 10 (passato intanto a Nico) si è sottoposto. Pradè ha sottolineato di recente la volontà di stare vicini al ragazzo, in un momento difficile, ma è evidente come il talentuoso classe '97 non debba essere considerato, per un bel po', tra le scelte a disposizione di Italiano.
Passiamo infine alla situazione più sorprendente, quella connessa a Sabiri: l'ex Sampdoria era apparso uno dei più in forma a inizio ritiro, esprimendo tutta la voglia di integrarsi al meglio e di lasciare il segno, ma la prima partita stagione (a Genova) è stata già foriera di risvolti inattesi e di presunti "mal di pancia". Nei giorni scorsi Rabio Bruno ha parlato di un passaggio imminente all'Empoli, prima ancora di collezionare una partita ufficiale in viola: le voci sugli azzurri sono rientrate ma le indiscrezioni di mercato attorno al marocchino, invece, non si fermano. Ecco dunque che un altro dei potenziali vice-Bonaventura va tenuto, almeno per il momento, fuori dai radar.
Il mercato ancora aperto a inizio stagione, aspetto che Pradè ha spesso criticato, fa sì che i dubbi abbondino ma che restino, al contempo, margini per concludere colpi anche in entrata: che la pista connessa a Tommaso Baldanzi si possa legare a questa nuova "emergenza" sulla trequarti? L'eventuale arrivo del giovane dell'Empoli, a conti fatti, darebbe ai viola un vice-Bonaventura e al contempo un post-Bonaventura, ricalcando quel che è accaduto con Parisi a inizio mercato e palesando (a quel punto) un'evidente lungimiranza.