Dalla cessione del Monza al problema calendario: le parole di Adriano Galliani

Galliani, ad del Monza, scaccia i rumours su una cessione del club brianzolo.
Adriano Galliani
Adriano Galliani / Image Photo Agency/GettyImages
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In una lunghissima intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l'amministratore delegato del Monza Adriano Galliani ha spento ogni voce su un'ipotetica cessione del club brianzolo (sempre legato all'holding Fininvest di proprietà della famiglia Berlusconi). In seguito parole e anche elogi nei confronti del nuovo allenatore del club biancorosso, ovvero Alessandro Nesta, senza dimenticare l'obiettivo per la stagione che verrà. Particolare anche la considerazione sul cosiddetto "problema calendario" per le squadre oltre e ribadire l'importanza di un campionato sempre con venti club partecipanti senza tralasciare neanche l'argomento dei diritti televisivi.

Sull'ipotetica cessione del Monza: "Non c’è nessuna trattativa di cessione.Teoricamente il club potrebbe essere anche venduto ma a persone o gruppi che tengano alto il vessillo biancorosso. È ciò che desidera la famiglia Berlusconi, sa come l’ultima grande gioia sportiva di Silvio sia stata la promozione del Monza in A".

Perché il Monza ha scelto Nesta: "Romanticherie a parte, c’è una ragione tecnica prioritaria sulla nostra scelta. Avevamo una short list di candidati e per ognuno abbiamo fatto delle valutazioni specifiche: Nesta era quello con lo stile di gioco più vicino a Palladino. E dato che abbiamo una squadra che da due anni gioca in un certo modo e che conserverà la sua ossatura anche nella prossima stagione, abbiamo voluto dare continuità. Conosco Nesta da più di 10 anni, la stima e l’affetto hanno avuto un loro peso ma sono stati secondari. Il primo motivo, ripeto, è stato tecnico. Sono stati bravi François Modesto e Michele Franco, riferimenti dell’area tecnica, oltre ai nostri match analyst: mi hanno proposto degli studi approfonditissimi. Scegliere a quel punto è stato ancora più facile".

Sull'obiettivo stagionale: "Al primo anno in A dissi che dopo una rincorsa lunga 110 anni non potevamo tornare in B dopo solo 12 mesi. L’anno scorso dissi che anche 24 sarebbero stati pochi. Oggi dico: non possiamo esserci impegnati tanto per resistere solo 36 mesi…Però occorre ricordarlo: il Monza nasce nel 1912 e conquista la Serie A nel 2022 con Berlusconi, che prima riporta il club in B dopo 19 anni, poi al debutto in A dopo 110. E in queste due stagioni abbiamo battuto Juve, Milan, Inter e Napoli, i quattro club italiani che hanno più tifosi al mondo. Qualcosa che senza Silvio sarebbe stato impensabile".

Sulla Serie A e sul numero di squadre partecipanti: "Si parla di calendario affollato ma il campionato ha lo stesso format da 20 anni, sono le coppe europee che hanno aumentato gli impegni. Una previsione la faccio: le prime 10 squadre classificate del 2023-2024 saranno nelle prime 10 posizioni anche alla fine della prossima stagione. Noi siamo tra le altre 10: una volta siamo arrivati primi nella classifica di destra, una volta secondi. Che non vuol dire non porsi obiettivi più ambiziosi ma serve anche essere realisti: la Serie A a 18 squadre di fatto riduce il gruppo di chi lotta per la salvezza da 10 a otto. Le altre, specie quelle che giocano le coppe, sono in più avvantaggiate dai ricavi dei diritti tv internazionali: i broadcaster investono nei diritti europei, a discapito di quelli nazionali e quindi delle squadre che giocano solo il campionato".


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