Daniele Adani analizza la situazione della Juventus e le responsabilità di Allegri

L'ex giocatore di Fiorentina e Inter non manca di criticare il tecnico bianconero e la stagione della Juventus.
Daniele Adani
Daniele Adani / Pietro D'Aprano/GettyImages
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Solite dichiarazioni pungenti di Daniele Adani nei confronti della Juventus e di Massimiliano Allegri. L'ex calciatore di Fiorentina e Inter, ora opinionista di punta della RAI, ha parlato della situazione bianconera e delle responsabilità dell'allenatore juventino durante la trasmissione La Domenica Sportiva. Il campionato della Juventus non è sicuramente positivo: sì, l'obiettivo Champions League è sicuramente alla portata della squadra ma in una stagione senza coppe europee forse ci si aspettava qualcosa di più dalla formazione bianconera, che fino al girone d'andata è rimasta ancorata al sogno Scudetto, salvo poi sciogliersi nelle ultime nove partite, perdendo anche la seconda posizione a favore del Milan.

Su Allegri: "Io non riprendo le parole di Allegri, io esprimo un mio concetto. I giocatori non hanno colpa perché sono scarsi? L’allenatore che, negli ultimi dieci anni, per nove ha preso il contratto con la Juventus ha ragione lui: contro Allegri vince sempre Allegri, perché ha vinto sei scudetti e preso settanta-ottanta milioni di euro dalla Juventus. Chi è che parla per questo scempio? Dico scempio non degli ultimi due mesi, di tre anni. Perché arrivi sedici punti dietro al Milan, diciotto dietro al Napoli e se l’Inter vince domani sei a -20? Io pongo delle domande, perché il mio pensiero lo conoscete bene".

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Silvia Lore/GettyImages

Sull'aspetto tecnico: "Per quanto riguarda la parte tecnica, parla il campo e credo sia evidente ormai a tutti, proprio a tutti, quello che sta succedendo. Però credo ci sia un'altra parte, che riguarda la società e soprattutto i tifosi. E credo che lì ci siano da dare delle risposte alla tifoseria più numerosa d'Italia. Quindi, basta tirare a campare fino a domani, ma bisogna prendere delle responsabilità oggi".

Sulla mancata responsabilità dell'allenatore e della società: "Tornando su quello che diceva Szczesny, a me sembra strano che ci sia poca assunzione di responsabilità. Non vuol dire che è carente l’impegno, l'attenzione, che non lo metto in discussione, zero assolutamente. Anzi, è stato l’impegno che anche quando non giocavi bene facevi gol. C’è poca invece assunzione di responsabilità da parte dell’allenatore e della società. Devono fare presa di coscienza su un percorso che è negativo, non sufficiente. La Juventus non gioca le coppe europee, doveva essere più competitiva. C’è da fare molto per cambiare e invertire una rotta non consona alla storia, ai tifosi e alla storia dello stesso Allegri".

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