De Laurentiis tuona contro gli ultras e glissa sul rinnovo di Kvaratskhelia

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis / Anadolu Agency/GettyImages
facebooktwitterreddit

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine di un evento organizzato dal CONI. Il patron azzurro ha parlato a tutto tondo: dal k.o col Milan alla Champions per poi passare sugli scontri tra ultras, il gruppo e il rinnovo di Kvaratskhelia. Di seguito le sue parole.

Sul k.o. col Milan e sulla Champions: "Preoccupato dopo il ko contro il Milan? Assolutamente no. Nella vita, come nel calcio, si vince, si pareggia e si perde. Poi bisogna vedere alla lunga quali sono i risultati finali", riporta Calciomercato.com.

Sugli scontri in curva durante Napoli-Milan: "Questa è una storia che dura da 50 anni. Finché non si prende la legge della Thatcher e la si mette mutuandola in Italia avremo sempre questi problemi. Quelli non sono veri tifosi ma delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e mortificare i veri tifosi, le famiglie con episodi che sono agli occhi di tutti".

Sui possibili disordini durante la festa scudetto: "Disordini per la festa scudetto? Mi auguro di no. Anche perché la festa scudetto avverrà allo stadio e lì non ci possono essere dei disordini. Penso che abbiamo la fortuna di avere un signor Questore e un signor Prefetto. Poi parlate di festa scudetto, ma ci portiamo iella da soli? A furia di parlare di scudetto, lo scudetto di ammoscia. Bisogna vedere anche quando si vincerà questo scudetto, perché se uno lo dovesse vincere anzitempo probabilmente anche la celebrazione arriverà man mano. Già i napoletani stanno festeggiando in tutta la città. Io sono molto preoccupato perché sono molto scaramantico. Lo ero molto di più con il cinema, ma nel calcio giocando anche 2 volte a settimana bisogna mettere anche da parte la scaramanzia. Però adesso me la stanno facendo tornare: mi sembra una follia tutto ciò ma fa parte del colore napoletano al quale fin da bambino sono stato abituato e nutrito".

Sui segreti di questo Napoli: "Sono sempre gli stessi: saper fare mercato, non avere alcuna difficoltà a levare le pecore nere. Perché molto spesso uno crede di dover arrivare a vendere o piazzare. Uno può anche arrivare a scadenza contrattuale. Se tu non ti sei mai sentito partenopeo e di colore azzurro è bene che tu vada da qualche altra parte. C'è una bellissima confessione di Berlusconi quando gli propose di andare al Milan. Poi i due si guardarono negli occhi dicendo: 'No, non è possibile'. Quelli sono uomini veri e di uomini veri ce ne sono pochi".

The president of Naples football club, Aurelio De Laurentiis...
Aurelio De Laurentiis / Marco Cantile/GettyImages

Sul gruppo: "Abbiamo una rosa estremamente rinnovata e io credo che questi giovani si siano resi conto di essere un corpus unicum e finalmente siamo in undici o in ventidue piuttosto che essere in 3-4-5. Mi pare che si giochi per tutti. Poi è chiaro che ci sono le partite che riescono meglio e quelle meno bene. Sta nel gioco delle parti".

Sul costo dei biglietti: "Io credo che il Milan, quando andremo a San Siro, incasserà 10 milioni. Noi a malapena 5 milioni. Il Milan il biglietto più costoso lo farà pagare 800 euro, noi a 340 per la Posillipo e 500 per la Tribuna Autorità. Dove ci saranno massimo 80 posti perché tra quelli che gestisce il Comune e quelli da dare agli sponsor resta poca cosa. Se lei compra una Mercedes, una Porsche, una FIAT a Napoli la paga meno che a Milano? Non credo. Se compra un quotidiano o un pacchetto di sigarette le paga di meno perché è a Napoli? Non credo. Questo fatto tipico degli italiani di piangersi addosso è qualcosa che dovremmo mettere da parte perché ho sempre considerato l'Italia come un plus e il Napoli un superplus, da quand'ero bambino. Non a caso uno diventa frequentatore di Capri, Ischia, la Costiera Amalfitana. Dove dobbiamo andare? Alle Maldive? Sì, qualche volta ci sono andato però dopo un po' che noia con questo mare, queste spiagge bianche. Con chi parli alle Maldive? Con altri italiani che stanno lì e sembrano tutti in esilio. Abbiamo un'Italia tutta da visitare, una Campania fantastica, una Puglia fantastica, una Sicilia straordinaria, delle Marche bellissime, una Toscana impareggiabile".

Sul rinnovo di Kvara: "Ma quale adeguamento, la dovete finire di rompere le palle. I contratti si è in due a farli, quindi quando si è in due si negozia e quello è un contratto che va avanti per 5 anni. Mica gliel'ho fatto di 1 anno".

Sul faccia a faccia Spalletti-Maldini: "Lo screzio? Ci può stare perché sono momenti in cui il risultato, sia che tu abbia vinto sia che tu abbia perso, ti può far avere sotto l'epidermide qualche cosa che se lo susciti può avere delle reazioni. Poi quando entriamo in campo si danno tutti quanti la mano, i capitani si passano i gagliardetti? Ma com'è che quando c'è una scintilla in campo c'è il capannello che sembra quasi che scoppi una rissa? Allora fa parte dell'elemento sportivo il risentimento epidermico. Altrimenti sarebbe tutto quanto smosciato. Invece fa parte del carattere e Spalletti è un uomo di gran carattere ma anche di grandissima educazione. Maldini avrà avuto i suoi motivi lì. Io non c'ero e l'ho visto solo nelle reiterate immagini televisive che si sono proposte perché appena uno fa uno starnuto viene ingigantito perché sembra non si abbia nulla da raccontare di così protagonisticamente importante".