De Rossi affronta il caso Dybala: la scelta per Cagliari-Roma e il parere sulle voci
Il caso che tiene banco in vista di Cagliari-Roma è quello legato a Paulo Dybala e al suo possibile approdo in Saudi Pro League, Daniele De Rossi - tecnico giallorosso - è dunque chiamato ad allontanare le distrazioni legate a un simile caso e a concentrarsi esclusivamente sul debutto in campionato della sua Roma, contro i rossoblù di Nicola. DDR ha parlato in conferenza stampa confermando che la Joya sarà regolarmente a disposizione e tra i convocati:
Caso Dybala: "Non ci sono indisponibili. Paredes è squalificato, giocherà con la Primavera perché ha bisogno di minuti e ha bisogno di giocare essendo arrivato più tardi. siamo contenti di avere il sostegno del settore giovanile, giocherà X minuti che abbiamo già deciso. Dybala? Abbiamo sentito qualcosa, se ne è parlato un pochino. Paulo sta con noi, tanti altri giocatori hanno situazioni di mercato. Viene con noi, è convocato non ci sono problemi" riporta ForzaRoma.info.
Ambizioni stagionali: "Sogni e speranze di altri 8/9 allenatori che lotteranno per gli stessi obiettivi. spero di vendere questo entusiasmo e questa dedizione al lavoro che hanno i ragazzi nel precampionato. La prima fase era piena di giovani che ci hanno dato una mano e con la loro qualità hanno tenuto il livello alto nonostante le differenze. La seconda parte è stata fantastica. Vorrei poter dire che quelli che ci sono oggi sono gli stessi che ci saranno il 2 settembre ma non è così per nessuna squadra e andremo a lavorare sulle stesse cose nuovo anche in futuro. Il sogno è portare questa squadra il più alto possibile".
Ancora su Dybala: "Non mi puoi chiedere di fare il tifoso, lo sarò sempre ma ora non posso farlo. Il messaggio è sempre lo stesso: trattare con delicatezza degli argomenti che per un tifoso sono vitali. Se tu parli della cessione di un giocatore a mia madre ti dice 'ok va bene'. Se ne parli con un tifoso pensa a momenti indimenticabili e brutti o a quanto si è legato con un giocatore. Solo uno più di me qui dentro capisce cosa significa essere legati ad un popolo. Quello che posso fare io è parlarne con delicatezza. Da allenatore invece non parlo e commento i rumors o le voci o le chiacchiere. Primo perché non sono stato parte in causa di queste discussioni e secondo perché domani ho una partita importante. Domani Paulo spiegherà cosa succederà. Lui è un giocatore forte, l'ho sempre detto e rimane un giocatore forte. Quello che dovevo dire l'ho detto a lui e alla società. Ho parlato con chi voleva partire, con chi gioca poco o con chi voleva rassicurazioni. Ho un bel rapporto con tutti e dico sempre le cose in faccia. Fino ad ora sta funzionando per quanto riguarda il rapporto umano. L'ho detto alla società, nessuno però è più importante della Roma. Le mie parole l'altra volta sono state travisate. Non ho nessun interesse, secondo interesse, obbligo di silenzio. Voglio solo una squadra forte, questa cosa mi salva. Una squadra forte e i risultati buoni. Io solo quello voglio. Se qualcuno vuole buttarla su altri temi non devo rispondere. Sono qui per la mia carriera da allenatore e per fare bene alla Roma. Un giorno che lascerò la Roma, la voglio lasciare più forte e in una posizione di classifica migliore rispetto a quando l'ho presa".