De Rossi parla dei margini di miglioramento della Roma e si gode Pellegrini
Nel match valido per la 29ª giornata di Serie A, la Roma batte di misura il Sassuolo grazie al gol messo a segno nella ripresa da Pellegrini. Grazie a questo successo, i giallorossi ritrovano la vittoria in campionato e rispondono al Bologna riportandosi a -3 dal quarto posto. Al termine dell'incontro dell'Olimpico, Daniele De Rossi ha parlato così ai microfoni di DAZN:
Quanto era importante questa vittoria in una partita così incartata?
"Fondamentale vincerle tutte. Abbiamo iniziato questa rincorsa e per recuperare punti a queste squadre bisogna vincerle tutte. Vincendone tante, qualcuna la vinci passeggiando e in altre fai più fatica. Siamo stati meno brillanti e statici dopo la prima costruzione. Non è la prima volta che vinciamo con guizzi dei nostri campioni”.
Cos'è Pellegrini per De Rossi?
"In questi due mesi non mi posso lamentare, ha segnato quasi in tutte le partite. Pellegrini è il capitano della Roma e non è facile farlo. Questo ruolo ti porta mugugni quando le cose non vanno bene, perché sei romano e sei il primo ad essere bersagliato. Io lo so perché ci sono passato, ci sono stati momenti in cui ero sempre sotto l’occhio del ciclone. È così e lo accettiamo. Lui porta questa fascia con una maturità che mi ha stupito. Non basta avere la fascia per essere capitano”.
A inizio stagione si diceva che la rosa della Roma non fosse da Champions, tu che ne pensi?
"Io ho sempre detto che la Roma abbia una squadra per lottare per quel traguardo. È forse inferiore all’Inter, al Milan e alla Juve, ma con le altre ce la possiamo giocare. Anche con le squadre con una rosa migliore di noi ce la possiamo giocare. Nel calcio non conta solo il valore del cartellino dei giocatori”.
Che margini di miglioramento ha la Roma?
"Ho fatto parte di Roma con gruppi fortissimi, siamo arrivati tante volte secondi, e c’erano anche queste partite, dove vincevi con la giocata dei singoli. Il Sassuolo è una squadra forte, la sua classifica è bugiarda. Noi potevamo chiuderla prima, e non vincerla sarebbe stata una mazzata prima della sosta. Bisognava vincerla, in una maniera o nell’altra”.
Un bilancio su questi primi due mesi da allenatore della Roma:
“Era una situazione difficile, e invece sono stato fortunato a trovare questa opportunità di lavoro e sono stato fortunato a trovare una società e un gruppo di giocatore che credono in me e nello staff. Manca ancora tantissimo, possiamo fare meglio o a rovinare tutto”.
E qual è il ricordo più bello di questi due mesi?
"Non lo so. Oggi ho ricevuto un coro e uno striscione, me ne hanno riservati tanti in carriera, ma riceverlo in veste di allenatore è sempre emozionante. Ci sono stati momenti emozionanti, ma anche la quotidianità di Trigoria sono momenti importanti".