De Rossi spiega la ricetta per gestire l'euforia e cita l'esempio del Real
La Roma, rinfrancata dal successo nel derby e da quello col Milan in Europa League, si prepara ad affrontare l'Udinese in campionato, con l'obiettivo di dare continuità alla striscia positiva e di proseguire la corsa ad un posto in Champions League. Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club, alla vigilia del match contro i bianconeri. Questo quanto riportato da forzaroma.info.
Come gestire l'euforia: "Provando a essere come sono i giocatori della squadre che noi ambiamo ad affrontare. Se guardiamo il Real, vince in Champions e poi rivince in Liga, poi ancora in Champions e ancora in Liga. Aldilà dei valori dei giocatori e degli allenatori, è la mentalità che fa la differenza, rimanere sempre attaccati alla competizione che si gioca. E non c'è cosa più bella di continuare a lavorare e lottare per vincere".
Scelte di formazione: "Ho in mente di sentire come stanno i giocatori e preservarli da qualche acciacco che in passato ci ha costretti a farne a meno. Vediamo da partite intense fisicamente e mentalmente, qualcuno ha degli acciacchi di cui devo tenere conto. La differenza non la fa il giocatore singolo ma l'atteggiamento di tutta la squadra. Abbiamo negli occhi il derby e Milano, ma anche la partita di Lecce. L'obiettivo deve essere non ripetere quell'atteggiamento lì dall'inizio".
Abraham titolare? "Vediamo, sta sempre meglio e si allena con continuità. Nello sprigionamento della forza e dello sprint lo vedo benissimo, nella continuità di gestione del carico di lavoro in gara a volte perde lucidità, dopo dieci mesi dobbiamo accompagnarlo a guadagnare minuti, condizione psico-fisica in campo per riaverlo al 100%".
La preparazione del match: "Abbiamo due ragazzi nello staff, il prof e il match analyst, che hanno lavorato dieci anni a Udine, per cui proprio in questa occasione ci siamo affidati oltre ai video anche alle loro conoscenze personali. Ma non basta conoscerli per avere la certezza di portare a casa i tre punti. Li conosciamo bene, le caratteristiche e l'ambiente, l'importanza della partita per loro. Sono una squadra forte, molto fisica, più forte della classifica che hanno. Dobbiamo stare attenti, rispettosi del loro valore".
Come gestire i complimenti: "Io faccio questo lavoro, cioè sono nel calcio, da tanto tempo, anche a Roma, queste cose non mi toccano. Quando ho passato brutti momenti ho sempre lavorato pensando che durano poco, soprattutto a Roma, così come i momenti positivi se non hai l'atteggiamento giusto. Nella testa ho sempre il post-Lecce per capire l'accoglienza che potrei avere se dovessimo fare male da qui in futuro. Aldilà della critica verso di me, positiva o negativa, mi interessano i risultati della squadra, dei ragazzi e della società. Ogni tanto leggo qualcosa, ringrazio se qualcuno mi dice qualcosa di positivo, ma mi dura tre secondi".