De Rossi spiega la ricetta per gestire l'euforia e cita l'esempio del Real

Le parole di DDR alla vigilia della sfida contro l'Udinese.
Daniele De Rossi, head coach  of As Roma  looks on during...
Daniele De Rossi, head coach of As Roma looks on during... / Marco Canoniero/GettyImages
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La Roma, rinfrancata dal successo nel derby e da quello col Milan in Europa League, si prepara ad affrontare l'Udinese in campionato, con l'obiettivo di dare continuità alla striscia positiva e di proseguire la corsa ad un posto in Champions League. Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club, alla vigilia del match contro i bianconeri. Questo quanto riportato da forzaroma.info.

Come gestire l'euforia: "Provando a essere come sono i giocatori della squadre che noi ambiamo ad affrontare. Se guardiamo il Real, vince in Champions e poi rivince in Liga, poi ancora in Champions e ancora in Liga. Aldilà dei valori dei giocatori e degli allenatori, è la mentalità che fa la differenza, rimanere sempre attaccati alla competizione che si gioca. E non c'è cosa più bella di continuare a lavorare e lottare per vincere".

Scelte di formazione: "Ho in mente di sentire come stanno i giocatori e preservarli da qualche acciacco che in passato ci ha costretti a farne a meno. Vediamo da partite intense fisicamente e mentalmente, qualcuno ha degli acciacchi di cui devo tenere conto. La differenza non la fa il giocatore singolo ma l'atteggiamento di tutta la squadra. Abbiamo negli occhi il derby e Milano, ma anche la partita di Lecce. L'obiettivo deve essere non ripetere quell'atteggiamento lì dall'inizio".

Abraham titolare? "Vediamo, sta sempre meglio e si allena con continuità. Nello sprigionamento della forza e dello sprint lo vedo benissimo, nella continuità di gestione del carico di lavoro in gara a volte perde lucidità, dopo dieci mesi dobbiamo accompagnarlo a guadagnare minuti, condizione psico-fisica in campo per riaverlo al 100%".

La preparazione del match: "Abbiamo due ragazzi nello staff, il prof e il match analyst, che hanno lavorato dieci anni a Udine, per cui proprio in questa occasione ci siamo affidati oltre ai video anche alle loro conoscenze personali. Ma non basta conoscerli per avere la certezza di portare a casa i tre punti. Li conosciamo bene, le caratteristiche e l'ambiente, l'importanza della partita per loro. Sono una squadra forte, molto fisica, più forte della classifica che hanno. Dobbiamo stare attenti, rispettosi del loro valore".

Come gestire i complimenti: "Io faccio questo lavoro, cioè sono nel calcio, da tanto tempo, anche a Roma, queste cose non mi toccano. Quando ho passato brutti momenti ho sempre lavorato pensando che durano poco, soprattutto a Roma, così come i momenti positivi se non hai l'atteggiamento giusto. Nella testa ho sempre il post-Lecce per capire l'accoglienza che potrei avere se dovessimo fare male da qui in futuro. Aldilà della critica verso di me, positiva o negativa, mi interessano i risultati della squadra, dei ragazzi e della società. Ogni tanto leggo qualcosa, ringrazio se qualcuno mi dice qualcosa di positivo, ma mi dura tre secondi".

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