De Siervo individua la tecnologia decisiva per combattere il razzismo negli stadi

L'AD della Lega di Serie A dopo il caso Maignan: "La speranza è riuscire ad approvare il progetto entro la fine di questa stagione"
De Siervo
De Siervo / Insidefoto/GettyImages
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Quanto accaduto a Udine, nel corso di Udinese-Milan di sabato scorso, ha riportato prepotentemente in ballo il tema del razzismo negli stadi italiani: l'abbandono del campo da parte di Mike Maignan è una ferita ancora aperta ed è logico che le istituzioni calcistiche nazionali si muovano per affrontare il tema, provando a muovere anche passi concreti e non solo formali.

Mike Maignan, Stefano Pioli
Udinese Calcio v AC Milan - Serie A TIM / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera soffermandosi nello specifico sul sistema tecnologico che intende adottare per individuare chi - negli stadi - si renderà autore di comportamenti razzisti (o violenti). Queste le parole di De Siervo:

Il funzionamento del sistema: "Il piano è dotare gli stadi di tutte le squadre iscritte alla serie A di impianti di videosorveglianza in grado di scannerizzare all’ingresso dello stadio i volti di chi vi accede associandoli ai dati anagrafici presenti nei biglietti nominali, così da risalire immediatamente all’identità dei tifosi che si rendano protagonisti di atteggiamenti di discriminazione razziale".

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I problemi di realizzazione: "È complesso sia per aspetti giuridici sia organizzativi. I costi sono rilevanti, ma la speranza è riuscire ad approvare il progetto entro la fine di questa stagione. Nonostante la crisi economica conseguente al Covid, la mancata disponibilità dei calciatori a ridursi anche parzialmente gli stipendi, e soprattutto la riottosità della politica a sostenere il nostro calcio di vertice, mi auguro che riusciremo a investire in questa tecnologia perché la riteniamo determinante nella lotta al razzismo e alla violenza negli stadi".