Dal debito al tetto salariale della Liga: i motivi dell'addio di Messi al Barcellona
Leo Messi dice addio al Barcellona. La bomba è stata sganciata nella giornata di ieri con una nota apparsa sul proprio sito del club blaugrana, che ha comunicato l'interruzione del rapporto con l'argentino,"a causa dei problemi economici del club e dell'impossibilità di trovare una soluzione per il suo tesseramento, in nome delle regole e dei parametri imposti dalla Liga".
Uno dei problemi è ovviamente legato al pesante debito dei catalani e al fallimento del progetto della Super League, anche se il vero ostacolo posto alla nuova firma della Pulce è dovuto al fatto che da alcuni anni la Liga ha previsto un tetto salariale per le formazioni di prima e seconda divisione, aggiornato di anno in anno in base a vari fattori (come le retribuzioni salariali, gli ammortamenti, i costi per i giocatori in prestito, le retribuzioni per cessioni di diritti d’immagine).
La cifra limite tetto viene concordata e stabilita da ogni società, che ha poi la facoltà di proporla all'autorità di convalida. Tra i club che hanno subìto il più grosso abbassamento c'è proprio il Barça, che può spendere al massimo 383 milioni di euro in stipendi (-274 rispetto all’anno precedente), con un crollo del 41,7 per cento. Motivo che non ha reso fattibile il rinnovo di Messi.