La decisione della Corte d'Appello: Lazio-Torino si deve giocare. Ma per i granata: "Comportamenti furbi"

Ciro Immobile, Sergej Milinkovic-Savic
Ciro Immobile, Sergej Milinkovic-Savic / Valerio Pennicino/Getty Images
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E' arrivata l'attesa decisione su Lazio-Torino. Ieril il processo presso la Corte Sportiva d'Appello che oggi ha rigettato il ricorso presentato dalla Lazio in merito alla decisione del Giudice Sportivo che non aveva chiesto il 3-0 a tavolino ma aveva ordinato la nuova disputa della partita, dunque la sfida si dovrà rigiocare.

La Lazio ora potrà fare un nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del CONI. Viene però sottolineato come la condotta tenuta dal club granata sia stata poco leale, anzi, volta a trarre dalla vicenda un evidente vantaggio.

Claudio Lotito
Claudio Lotito / Paolo Bruno/Getty Images

Di seguito, il passaggio:: "Non vi è dubbio che la Società F.C. Torino S.p.A. abbia tratto profitto dal provvedimento adottato dall’autorità sanitaria torinese, peraltro, su richiesta della stessa Società granata. Al proposito, non può che richiamarsi, ancora una volta, il principio secondo il quale “il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non dovrebbe mai essere vanificato, neppure nella presente situazione di emergenza sanitaria, con comportamenti che, come nel caso della Società F.C. Torino S.p.A., sembrano finalizzati, invece, all’unico fine di ottenere, nelle ipotesi di calciatori risultati positivi al COVID-19, il rinvio della disputa delle gare che potrebbero essere, tranquillamente, disputate, atteso, peraltro, il consistente numero delle rose di calciatori a disposizione delle Società professionistiche. Comportamenti, questi ultimi, improntati ad una sorta di “furbizia” che non sono, in alcun modo, in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza che devono, invece, sempre ispirare chi partecipa a competizioni che, sebbene abbiano natura professionistica, riguardano sempre un gioco, o meglio un “giuoco” per ricordare la parola ricompresa nella definizione della Federazione".


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