Demme alla Fiorentina e Castrovilli al Napoli: uno scambio logico?
L'idea di scivolare via via verso una scadenza contrattuale, ormai da tempo, rappresenta uno spauracchio non da poco per le società e, anzi, si tratta a tutti gli effetti di una situazione che permette ai calciatori di avere il proverbiale coltello dalla parte del manico nel corso del mercato. Forme di pressione certo poco gradite ai club che, già con largo anticipo, si trovano costretti a capire come assecondare la volontà di rinnovo di un proprio atleta, si trovano di fronte alla necessità di evitare il muro contro muro.
In questo scenario, anche se non siamo ancora al punto di rottura, si colloca anche la situazione di Gaetano Castrovilli con la Fiorentina: Joe Barone del resto è stato chiaro in questo senso, facendo capire quanto la distanza sia ancora evidente tra le parti ed evitando che la questione venisse trattata come mera speculazione mediatica. Un discorso aperto c'è, insomma, così come ci sono scogli da superare: l'epilogo non è scontato, Castrovilli sembra spingere per un ruolo da protagonista assoluto all'interno della rosa (anche a livello d'ingaggio) mentre la Fiorentina appare più tiepida, senza assecondare del tutto l'input del numero 10 e del suo agente.
A quella del centrocampista viola s'intreccia la storia di Diego Demme, utilizzato col contagocce nella stagione dello Scudetto e pronto a svincolarsi dal Napoli nel 2024. Si tratta di due situazioni differenti, considerando sia il minutaggio che il tipo di peso specifico dei due all'interno delle rispettive rose: Castrovilli ha saputo reagire dopo il grave infortunio patito lo scorso anno, tornando nel giro dei titolari, Demme ha raccolto appena 142 minuti complessivi nell'ultima Serie A ed è costretto al poco comodo ruolo di rincalzo dell'inamovibile Lobotka.
Scambio Demme-Castrovilli: pro e contro
Sia Repubblica che il Corriere dello Sport, tra ieri e oggi, hanno ipotizzato uno scambio sull'asse Napoli-Firenze: Castrovilli agli ordini di Garcia e Demme in viola, sotto la guida di Italiano. Dal punto di vista della convenienza tattica, soprattutto dal punto di vista gigliato, lo scambio potrebbe avere anche una sua logica. La rosa della Fiorentina presenta al momento un gran numero di mezzali e trequartisti (Bonaventura, Sabiri, Barak e appunto lo stesso Castrovilli) mentre la mediana - col probabile addio di Amrabat - risulta più sguarnita e potrebbe richiedere l'inserimento di un elemento capace in interdizione, da affiancare a Arthur come interno nel 4-2-3-1.
Un profilo in grado di fare da equilibratore, portando intensità e attenzione in fase di non possesso per poter sostenere al meglio la qualità di Arthur e di Bonaventura (o di Sabiri o ancora di Barak). Considerando le caratteristiche del giocatore insomma, sulla carta, il senso dello scambio potrebbe stare in piedi. Il Napoli dal canto proprio si troverebbe in rosa una mezzala di qualità per il 4-3-3 di Garcia, probabilmente non un titolare fisso ma un elemento in grado di alternarsi a Zielinski (o di sostituirlo in caso di addio). Dribbling, capacità d'inserimento e buona tecnica: aspetti che Garcia potrebbe trovare nel centrocampista oggi in viola, in modo più agevole ed economico rispetto a Lo Celso.
Il rovescio della medaglia
Esistono però dei nodi da considerare, soprattutto dal punto di vista gigliato: l'aspetto anagrafico senz'altro, con un classe '91 che entra e un '97 che esce, ma soprattutto la disillusione di perdere un elemento in cui la società ha sempre dato la sensazione di credere e che la piazza ha sempre sostenuto e coccolato, un centrocampista che a sprazzi ha fatto vedere ottime giocate e che ha reso coerente anche l'idea di prendersi la maglia numero 10, non una qualsiasi sulle rive dell'Arno.
La logica individuabile sul fronte tattico, al cospetto di un simile scambio, finirebbe dunque per perdersi in altre valutazioni e per lasciare complessivamente l'amaro in bocca: l'idea di riavvicinarsi e di continuare la trattativa per il rinnovo appare certo la via prioritaria da seguire, tutt'ora, e lo scenario ideale (sulla carta) è quello che conduce alla permanenza di Castrovilli e all'intervento sul mercato, senza dunque scambi, per assicurarsi un elemento dalle caratteristiche simili a Demme. Un profilo complementare a quello di Arthur, insomma, che renda più solida una mediana incentrata sulla qualità e sulla tecnica.